Nella Regione più pentastellata d’Italia il Pd non solo non è riuscito a contrastare l’avanzata di Conte ma ne esce con le ossa rotte. Vittima eccellente il governatore Vincenzo De Luca che, forte del patto elettorale con Enrico Letta, dopo aver accettato le candidature di nomi avversi come Luigi Di Maio, Dario Franceschini e Roberto Speranza nella sua Campania, alla fine è riuscito, tra i suoi nomi, a piazzare solo il figlio Piero eletto a Salerno (nella cui provincia i Dem restano primo partito). Fuori invece il suo vice Fulvio Bonavitacola e il consigliere regionale Luca Cascone. Una batosta per il governatore, ma è il partito democratico in generale che in Campania deve fare i conti con una sconfitta totale.
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Viene eletto infatti il segretario napoletano Marco Sarracino, vicinissimo ad Andrea Orlando di cui è stato portavoce, ma viene sonoramente bocciata Valeria Valente, senatrice uscente e non viene rieletto Paolo Siani, immolatosi in un collegio (Acerra) che non poteva che dargli una delusione e surclassato dalla 5stelle Carmela Auriemma. Fuori, clamorosamente, anche Raffaele Topo.
Negli altri schieramenti, hanno mancato la rielezione Catello Vitiello (penalista ex Cinque Stelle poi passato a Italia Viva), Sandra Lonardo Mastella,Paolo Russo, passato da Forza Italia ad Azione e Francesco Emilio Borrelli dei Verdi.
Non staccheranno il biglietto per Roma, inoltre, Vincenzo Spadafora (già sottosegretario allo Sport che ha seguito Di Maio in Impegno Civico); l’ex governatore Stefano Caldoro (Forza Italia), il senatore uscente e giornalista Sandro Ruotolo, la leghista Pina Castiello e l’ex sindaco di Napoli Luigi De Magistris.
martedì, 27 Settembre 2022 - 09:47
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