Giustizia, Nordio (Fdi) parla già da ministro: «Riformare codice penale, processi sprint e rivedere abuso d’ufficio»

Carlo Nordio
Carlo Nordio
di Laura Nazzari

Adesso è il momento di disegnare la squadra dei ministri e, soprattutto, di scegliere con accuratezza i capi dei dicasteri più delicati. A cominciare da quello della Giustizia, che Giorgia Meloni rivendica per il suo partito.

Il nome, la leader di Fratelli d’Italia, ce l’ha da tempo e ora si fa largo con prepotenza. L’ex magistrato trevigiano Carlo Nordio, eletto alla Camera in Veneto, parla già da Guardasigilli e rilascia dichiarazioni sulla materia, indicando la strada delle riforme cui il centrodestra guarda con interesse. 

L’ultimo intervento, in ordine di tempo, è di ieri, lunedì 26 settembre. Nordio ha insistito sulla necessità di «accelerare i processi, che hanno tra l’altro un forte impatto sull’economia, che ci costa due punti di Pil». Poi ha rivolto lo sguardo al nodo dell’ipotesi di reato di abuso d’ufficio: «In secondo luogo, magari in un momento successivo, vanno tranquillizzati i pubblici amministratori, che hanno quella che si chiama la ‘paura della firma’, temono sempre di essere indagati e quindi rallentano delle attività che anche nei confronti del cittadino dovrebbero esprimersi con dei provvedimenti – ha aggiunto – Anche questo ha un forte impatto sull’economia, e questo significa rivedere profondamente la responsabilità degli amministratori soprattutto nel reato di abuso d’ufficio e di traffico di influenze».

Quindi ha sganciato la bomba: «In una prospettiva più ampia andrebbe riformato il codice penale, che come tutti sappiamo è del 1930 e reca niente meno che la firma di Benito Mussolini, e il codice di procedura penale che benché sia stato firmato dalla medaglia d’oro della Resistenza, il professor Vassalli, è stato demolito dalla Corte Costituzionale e contribuisce anch’esso all’incertezza del diritto». 

Qualche giorno prima Nordio ha somministrato altre pillole sulla Giustizia, lasciando intendere il tipo di approccio di Fratelli d’Italia. Sulla certezza della pena, interpretata per anni dai grillini come la certezza di andare in carcere subito, Nordio impartisce una semplice lezione di diritto: «Certezza della pena non vuol dire carcere a tutti i costi, ma che la pena deve essere eseguita in forme che possano essere più riparative, per i reati minori o di scarso allarme sociale. Però deve essere eseguita». 

Nordio è pronto per la sfida. Ma dovrà vedersela anche con gli ‘appetiti’, per il dicastero di via Arenula, di Lega e Forza Italia. Il Carroccio vorrebbe Giulia Bongiorno, Forza Italia avrebbe due nomi di proporre, uno dei quali è Francesco Paolo Sisto. 

martedì, 27 Settembre 2022 - 07:34
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