Sicilia, Schifani nuovo presidente ma l’isola vota in massa per i Cinque Stelle. Boom per l’ex sindaco De Luca


E’ andata come era previsto: Renato Schifani, candidato dal centrodestra, è il nuovo presidente della Regione Sicilia. Con il 40% dei voti, Schifani – che ad agosto fu chiamato da Berlusconi che lo convinse a candidarsi – surclassa gli altri competitor tra cui l’ex sindaco di Messina Cateno De Luca che resta comunque, per il risultato raggiunto in solitario, la sorpresa di queste elezioni.

Flop per il centrosinistra isolano: Caternina Chinnici si inchioda al 15%, poco dietro Nuccio Di Paola (M5s); ma proprio i Cinque Stelle non hanno perso il loro bacino di consensi in Sicilia, stando alla lettura dei dati di lista. Il primato, infatti, è conteso tra M5s e Cateno De Luca. Ciò nonostante, al centrodestra spetta la maggioranza in Assemblea.

«E’ una vittoria di tutto il centrodestra, tutti i partiti supereranno la soglia del 5% – ha dichiarato Schifani –  Ne sono felice perché ci sarà stabilità. Una maggioranza abbastanza qualificata rafforzerà l’azione del governo anche perché tutti avranno pari dignità, al di là dell’entità dei consensi che certo influiranno sulla composizione della giunta, ma ribadisco che sarà il governo delle competenze».

«Io ho perso ma i siciliani non hanno vinto» ha commentato invece De Luca.  Per l’intero pomeriggio bocche cucite invece da parte dei dirigenti siciliani del Pd, con la segreteria chiusa e nessuna voglia di commentare: il segretario Anthony Barbagallo rimasto nel suo paese, a Pedara (Catania), Caterina Chinnici a Caltanissetta. L’unico a parlare è stato il segretario del Pd di Palermo, Rosario Filoramo: lo fa per annunciare che lascerà la guida del partito.

   Nel M5s la delusione per il quarto posto di Di Paola è compensata dall’ottimo risultato della lista per le nazionali nei collegi uninominali, piazzandosi prima nell’Isola, ed eleggendo due parlamentari: Davide Aiello alla Camera e Dolores Bevilacqua al Senato. Riesce a conquistare due parlamentari nell’uninominale anche la lista ‘Sud chiama Nord’ di Cateno De Luca sindaco d’Italia, che piazza a Roma Dafne Musolino e Francesco Gallo. Quattordici su 18 i collegi che vanno al centrodestra che però fallisce l’en plein.

Mancano l’elezione alcuni big. Non ce l’hanno fatta l’ex ministro Stefania Prestigiacomo (Fi), la vice presidente al Senato di Fi Gabriella Giammanco, Bobo Craxi (Psi), l’ex sottosegretaria del M5s che si candidò alle primarie progressiste Barbara Floridia, la deputata di Fi Matilde Siracusano. Eletto, invece, alla Camera, nel collegio uninominale di Agrigento, il candidato della coalizione di centrodestra Calogero Pisano, al centro di una dura polemica a pochi giorni dal voto per avere pubblicato in passato alcuni post sui social con parole di apprezzamento per Adolf Hitler, oltre che di sostegno per Vladimir Putin. E un biglietto per il Senato l’ha staccato anche Nello Musumeci, per lui una bella rivincita dopo avere dovuto digerire il “no” degli alleati alla sua ricandidatura a governatore, difeso solo da FdI: ben 150mila voti e un seggio a Palazzo Madama.

martedì, 27 Settembre 2022 - 08:43
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