Smercio di reperti archeologici, il soprintendente di Caserta e Benevento si difende davanti al gip


Si difende dalle gravi accuse il soprintendente di Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Caserta e Benevento Mario Pagano, finito sotto accusa e arrestato per un presunto traffico di reperti. L’uomo è stato ascoltato dal gip del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere cui ha potuto chiarire la propria posizione; in particolare, secondo quanto riporta l’Ansa, Pagano ha spiegato che alla mostra di numismatica di Pastorano si era recato «per semplice curiosità essendo anche un collezionista, e perché invitato da più persone». «Non sono un venditore di reperti» ha ribadito.

 Proprio durante quella mostra, tenutasi il weekend del 24-25 settembre, Pagano  è stato arrestato in flagranza, insieme ad un venditore 70enne di reperti archeologici che aveva il proprio banchetto alla mostra, per ricettazione di opere d’arte dai carabinieri del Nucleo Tpc (Tutela del Patrimonio Culturale) di Napoli.

In seguito il gip ha disposto il solo obbligo di dimora per Pagano e il 70enne ridimensionando in parte la contestazione d’accusa; per il gip il fatto integrerebbe gli estremi del tentativo. Per la Procura invece Pagano era alla mostra-mercato organizzata in un hotel di Pastorano proprio per acquistare o scambiare reperti antichi di provenienza non lecita. I carabinieri sono intervenuti mentre Pagano e il venditore stavano analizzando dei reperti, in particolare dei vasi risultati risalenti al IV secolo Avanti Cristo, ipotizzando che fossero oggetto di una compravendita. Pagano ha negato tale circostanza spiegando che i vasi erano in possesso del 70enne, che glieli aveva mostrati per verificarne l’autenticità e che lui aveva risposto che avrebbe dovuto portarli in sovrintendenza, per poi riporli nuovamente in una busta e riconsegnarli al 70enne. I carabinieri hanno inoltre trovato e sequestrato sulla bancarella due libri risultati rubati in un monastero di Roma (fatto per cui Pagano non risponde), mentre a casa del sovrintendente a Torre Annunziata hanno rinvenuto e sequestrato 78 monete in bronzo di vari periodi (alcune ottocentesche, altre di età tardo-imperiale e medioevale), che per la Procura proverrebbero da scavi clandestini, e un libro antico che sarebbe stato rubato. Proprio la provenienza dei reperti sequestrati sarà un punto molto combattuto, visto che per Pagano sia le monete che i libri avrebbero una provenienza legittima, con tanto di fatture per dimostrarlo. I legali di Pagano, gli avvocati Verlingieri e Lavornia, si dicono sicuri «di riuscire a dimostrare l’innocenza del sovrintendente».

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giovedì, 29 Settembre 2022 - 11:49
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