Scontro Moratti-Fontana per le Regionali in Lombardia, crisi nel centrodestra. E Renzi sogna di conquistare l’assessore

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Lui non vuole mollare la guida del Pirellone, lei invece rivendica il passaggio di testimone sostenendo che vi sia stato un patto in tal senso. In Lombardia è guerra aperta nella coalizione di centrodestra. Attilio Fontana, attuale governatore della Regione, e Letizia Moratti, assessore regionale alla Salute arrivata in sostituzione di Gallera, sono ai ferri corti per via della leadership della coalizione per le elezioni regionali 2023. Uno scontro che rischia di ripercuotersi nei rapporti nazionali della coalizione e sul quale Matteo Renzi sta già soffiando nella speranza di fare salire le quotazioni di Italia Viva e del Terzo Polo in Lombardia. 

«La conosco da tanti anni, ha sicuramente migliorato la situazione sanitaria in Lombardia, che era messa molto male nei mesi della pandemia», ha detto Renzi qualche giorno fa parlando della Moratti a margine dell’incontro con gli elettori al Superstudiopiù di via Tortona a Milano. 

Su una possibile adesione della Moratti, si è poi mantenuto cauto: «Ogni giudizio su questo verrà preso assieme a Calenda, Azione e Italia Viva, dopo che avranno terminato la loro discussione. Invito tutti ad aspettare la conclusione delle trattative sul governo, perché immagino che alla fine del mese ci sarà un governo e alla luce di questo inizieremo ad affrontare il tema delle regionali, in Lombardia e nel Lazio». Renzi vorrebbe accogliere Moratti e quindi lanciarla per la presidenza della Regione, segnando così di fatto un colpaccio e andando a rafforzare il dato che vuole il Terzo Polo meglio piazzato in Lombardia rispetto alle altre regioni.

«Milano è la nostra capitale perché, oltre ad essere quella economica e del Terzo Settore, è la capitale del futuro e Renews Europe», ha detto Renzi, ringraziando gli elettori che qui hanno portato l’alleanza con Azione al 16% e fino al 23% nel collegio del centro cittadino. E, allora, non resta che attendere gli evolversi degli eventi, ossia della lite tra Attilio Fontana e Letizia Moratti. Il fatto è semplice. Fontana parla già da candidato di centrodestra come governatore della Lombardia alle Regionali del 2023, ma Letizia Moratti rivendica un accordo alla base del suo inserimento nella giunta regionale. Lei avrebbe accettato di dare una mano a Fontana in piena emergenza Covid, ma in cambio avrebbe ottenuto da Matteo Salvini e da Silvio Berlusconi garanzie sulla sua candidatura come presidente della Regione. Alla fine l’intesa tra i due si è spezzata. Dopo un confronto tra i due avvenuto venerdì, Fontana ha detto che il «rapporto di fiducia si è incrinato» mentre Moratti ha difeso le sue rivendicazioni.

«Questa sera ho evidenziato alla vicepresidente e assessore al Welfare Letizia Moratti, in maniera chiara e inequivocabile, che il nostro rapporto fiduciario, sul piano del posizionamento politico, si è incrinato» ha detto Fontana, aggiungendo che prenderà «una decisione definitiva dopo un confronto con i leader del centrodestra». «Questa sera ho incontrato il presidente Fontana al quale ho confermato la coerente disponibilità offerta al centrodestra» è invece il contenuto della nota della Moratti. «Resto in fiduciosa attesa che si esprimano definitivamente in merito i leader nazionali del centrodestra dopo la formazione del nuovo governo, che in questo momento è la priorità assoluta del nostro Paese», ha concluso.

Cosa può accadere adesso? Se Fontana e la Lega dovessero essere irremovibili, Letizia Moratti avrebbe due scenari dinanzi a se: spaccare il centrodestra e correre con una sua civica sostenuta da Forza Italia e magari anche da Fratelli d’Italia; oppure chiudere la porta al centrodestra, correre con una sua civica e a quel punto accettare il sostegno del Terzo Polo di Calenda e Renzi.

lunedì, 3 Ottobre 2022 - 14:30
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