Inchiesta Genesi, nuove accuse di corruzione per l’ex giudice Petrini e l’avvocato Pittelli

aula tribunale

Nuovi sviluppi nell’inchiesta Genesi della Dda di Salerno che ha fatto luce su presunti casi di corruzione in atti giudiziari negli uffici del distretto di Catanzaro. Il giudice (sospeso) della Corte di Appello di Catanzaro, già presidente di sezione, Marco Petrini, e l’avvocato penalista Giancarlo Pittelli sono accusati di corruzione in atti giudiziari, aggravata dal metodo mafioso.

Pittelli è già imputato nel maxi processo Rinascita Scott con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa.

Leggi anche / L’inchiesta Genesi della Dda di Salerno

Secondo l’accusa formulata dal pm Francesca Fittipaldi e vergata dal procuratore Giuseppe Borrelli e dall’aggiunto Luigi Alberto Cannavale, Pittelli, nel novembre 2019, pur di favorire il proprio cliente, l’imprenditore Rocco Delfino, avrebbe promesso al giudice Marco Petrini una somma di denaro non precisata che il giudice avrebbe accettato.

 In cambio Petrini avrebbe dovuto revocare la confisca dei beni dell’imprenditore Delfino, legato alla cosca Molè Piromalli. La somma sarebbe dovuta essere corrisposta all’esito della pronuncia del giudice. Ma la dazione di denaro non è avvenuta in seguito all’arresto di Pittelli, un mese dopo, il 19 dicembre 2019, nel corso dell’operazione Rinascita-Scott, ovvero il giorno successivo all’ultima udienza di trattazione del procedimento che riguardava Delfino.

  L’accusa nei confronti di Petrini e Pittelli e di corruzione in atti giudiziari aggravata dal metodo mafioso per avere agevolato la cosca di ‘ndrangheta Molè-Piromalli alla quale Delfino era legato, tanto da sostenere le spese legali di Giuseppe “Pino” Piromalli, detto “Facciazza”, classe ’45, nei procedimenti in cui era assistito dall’avvocato Pittelli.

Leggi anche:
– Tangente per coprire cantiere abusivo, arrestati due agenti della polizia locale del Comune di Napoli e un imprenditore

martedì, 4 Ottobre 2022 - 08:13
© RIPRODUZIONE RISERVATA