E’ durata solo qualche ora la rocambolesca fuga di un detenuto straniero evaso ieri nel corso di un’udienza nel Tribunale di Torino. L’uomo è stato infatti ripreso nella notte dalla polizia e arrestato.
Una evasione degna di un racconto, quella del diciottenne di origini algerine che è riuscito a eludere la polizia e a lanciarsi a tutta velocità tra le strade di Torino per giunta a piedi nudi.
Il giovane poco prima aveva assistito all’udienza di convalida dell’arresto. Dopo la convalida del giudice, scortato da alcuni poliziotti, sarebbe riuscito a eludere la sorveglianza infilando il portone del Tribunale e lanciandosi per le strade della città.
Il giorno prima, peraltro, l’algerino si era già fatto notare perché aveva a quanto pare finto un malore e si era fatto portare in ospedale, forse con l’intento di evadere come ha fatto il giorno dopo.
Il diciottenne ha dunque già due pesanti fardelli, ottenuti in pochi giorni, sulla fedina penale: una rapina ai danni di un funzionario ministeriale scandinavo in trasferta a Torino e una evasione. Evasione durata fino a stanotte, quando è stato riacciuffato nei pressi della stazione di Porta Nuova.
Il sindacato di polizia penitenziaria Sappe parla di «clamorosa evasione» di una grave vicenda che «porta alla luce le priorità della sicurezza (spesso trascurate) con cui quotidianamente hanno a che fare le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria di Torino, da mesi sul piede di guerra proprio per la significativa carenza di organico che costringe a turni di servizio massacranti», afferma il segretario regionale Vicente Santilli.
Per Donato Capece, segretario generale del Sappe, «è una evasione frutto della superficialità con cui sono state trattate e gestite le molte denunce fatte dal Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria sulle condizioni di lavoro del personale di Polizia Penitenziaria in servizio nell’istituto di Torino».
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venerdì, 7 Ottobre 2022 - 08:55
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