Abusi sessuali sulle pazienti, cardiologo dell’Asl di Pompei interdetto 12 mesi dalle visite mediche di sole donne


Una misura cautelare interdittiva, emessa dal gip di Torre Annunziata, impone a un medico il divieto di esercitare la professione 12 mesi, ma solo nei confronti di pazienti donne. E’ la storia che investe il cardiologo di Pompei Giovanni Zito (di cui ha fatto il nome il Fatto Quotidiano nella versione online), già presidente nazionale dell’Arca, l’associazione dei cardiologi ambulatoriali, nonché sindaco della città mariana un ventennio fa. L’ipotesi di reato contestata è violenza sessuale continuata e per questa contestazione il giudice per le indagini preliminari Antonello Anzalone ha disposto la particolare e parziale interdizione dalla professione.

Sul provvedimento – eseguito dai poliziotti del Commissariato di Pompei, a carico di Zito che presta servizio all’Asl Napoli 3 – la Procura oplontina sottolinea in una nota: «Sulla scorta del grave quadro indiziario acquisito sul conto del sanitario», gli inquirenti avevano «richiesto l’applicazione nei confronti dello stesso di una misura coercitiva». Tuttavia, «il Giudice per le indagini preliminari, pur condividendo il compendio indiziario in ordine a sette episodi di abusi sessuali e le correlate esigenze cautelari di prevenzione, ha emesso l’ordinanza interdittiva della professione sanitaria».

Nella decisione del gip, «è stato evidenziato che “si tratta di fatti seriali commessi con spregiudicatezza e abilità”, dai quali è emerso che l’indagato “considera le sue pazienti come una sorta di personale riserva di caccia sulla quale dar sfogo alle sue pulsioni sessuali”».

A far partire le indagini la denuncia di una paziente. La donna ha riferito di aver subito palpeggiamenti e molestie di vario genere, nel corso di una visita medica in una struttura pubblica. Gli accertamenti della Polizia hanno «permesso di raccogliere gravi elementi indiziari a carico dell’indagato, il quale – spiega il procuratore capo Nunzio Fragliasso – avrebbe posto in essere reiteratamente, nei confronti di una pluralità di pazienti di sesso femminile, condotte analoghe a quelle denunciate, anche in epoca recente. Il monitoraggio dell’attività medica svolta dal sanitario nel 2021 all’interno dell’ambulatorio della Asl di Pompei, effettuato mediante intercettazioni ambientali audio-video, corroborate dall’escussione delle pazienti oggetto delle attenzioni dell’indagato, permetteva, infatti, di cristallizzare, in un breve arco temporale, numerose visite mediche, nel corso delle quali si registravano episodi di abusi sessuali posti in essere dal medico, consistenti in palpeggiamenti del seno, dell’inguine e di altre zone intime delle pazienti nonché nello strusciamento dei propri genitali contro parti del corpo delle vittime, atti-sessuali artatamente mascherati e dissimulati nell’ambito dell’ordinaria attività di diagnosi medica».

Secondo il procuratore «alcune delle vittime – preoccupate per la visita medica in atto e fiduciose nella professionalità del sanitario – non» si sarebbero «nemmeno rese conto delle palpazioni e dei toccamenti impropri del medico, il quale aveva agito “sfruttando la posizione di inferiorità psicologica delle vittime” nei confronti dello stesso».

I filmati acquisiti dalla polizia giudiziaria, sono stati sottoposti ad una ulteriore analisi tecnica, da parte di un consulente medico incaricato dalla Procura. La perizia doveva verificare la correttezza professionale e deontologica, nonché la pertinenza diagnostica delle manovre effettuate dal cardiologo. «La consulenza tecnica – afferma Fragliasso – suffragava l’ipotesi accusatoria, evidenziando pratiche dell’indagato del tutto avulse dalle ordinarie prassi diagnostiche e comportamenti dello stesso completamente diversi in base all’età e al sesso dei pazienti». Da qui la richiesta di una misura cautelare, condivisa dal gip, anche se solo con un’interdizione.

venerdì, 14 Ottobre 2022 - 17:19
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