Camera, Fontana presidente senza scossoni. Ultra cattolico e filo Putin, chi è il nuovo presidente di Montecitorio


Stavolta nessuno scossone. La strada di Lorenzo Fontana verso la presidenza della Camera dei deputati è stata sin da subito spianata. Già in mattinata Tajani di Forza Italia aveva chiarito che gli azzurri avrebbero votato il leghista, dunque non ci sarebbe stato un replay delle frizioni in Senato e alle 12.02 un applauso ha salutato l’elezione del 42enne. Il quorum da raggiungere era di 201 voti.

Lorenzo Fontana è considerato un ultras cattolico, date le proprie posizioni politiche ed etiche. Non è un caso che all’inizio della quarta votazione alla Camera sia stato accolto da uno striscione dei deputati Scarpa e Zan (quello dl ‘famoso’ Ddl Zan) del Pd in cui veniva definito come «omofobo pro Putin».

Laureato in Scienze politiche e giornalista professionista, Fontana, classe 1980, sin da giovanissimo è stato un militante della Lega Nord nella sua città, Verona. Qui è stato consigliere comunale, poi è stato eletto europarlamentare (2009), nel 2018 è stato eletto deputato e dal 2016 è vicesegretario della Lega. Nel 2018 è stato eletto vicepresidente della Camera dei Deputati, e dal primo giugno dello stesso anno al 10 luglio 2019 è stato Ministro per la famiglia e le disabilità del governo Conte I. Dallo stesso giorno al 5 settembre 2019 è stato Ministro per gli Affari europei.

Ma sono le idee, più che il curriculum di Fontana, a renderlo inviso all’opposizione. Basti citare il libro “La culla vuota della civiltà. All’origine della crisi” con prefazione di Matteo Salvini, in cui tra le altre cose spiega: «A sinistra vorrebbero compensare il calo demografico importando immigrati, ma la società multiculturale ha fallito». Presente al discusso Congresso delle Famiglie di Verona nel marzo del 2022 come promotore e relatore (evento per il quale la presidenza del consiglio negò il patrocinio), è contrario alle adozioni omogenitoriali e alle pratiche di fecondazione alternative. Fontana ha anche ribadito la necessità di uno Stato che aiuti le donne a non abortire tramite incentivi e bonus per la natalità.

Il Gay Center ha diffuso una nota in cui definisce Fontana un «pericolo per la democrazia e i diritti Lgbt» per le sue posizioni «omofobe, razziste e antiabortiste». Giuseppe Provenzano, vicesegretario del Pd, ha invece twittato: «Dopo La Russa al Senato la destra alla Camera propone Fontana. Hanno scambiato l’elezione della seconda e terza carica dello Stato in una gara di estremismo».

venerdì, 14 Ottobre 2022 - 12:06
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