Accusa di false fatture, i genitori di Renzi assolti in appello. Il figlio: «I miei non si meritavano tanto odio»


Il fatto non costituisce reato: Tiziano Renzi e Laura Bovoli, genitori di Matteo Renzi, sono stati assolti dall’accusa di false fatturazioni. La Corte d’appello di Firenze ha ribaltato il verdetto di primo grado, quando i genitori dell’ex premier erano stati condannati a un anno e nove mesi di reclusione. Dalla stessa accusa, i giudici hanno assolto anche l’imprenditore Luigi Dagostino, il re degli outlet (in primo grado condannato a 2 anni). A suo carico resta la condanna per truffa – non contestata ai coniugi Renzi -, ma la pena è ridotta a 9 mesi.

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Al momento della sentenza, Renzi sr e la moglie non erano presenti in aula. Il presidente ha letto il dispositivo dopo quattro ore di camera di consiglio. Il processo ruotava intorno a due presunte fatture false, emesse dalla Party srl (da 20mila euro più Iva) e dalla Eventi 6 srl (140mila euro più Iva), società gestite dai coniugi Renzi. L’accusa di truffa aggravata, per Dagostino, nasce dal pagamento ai coimputati di presunti lavori inesistenti. La fattura da 140mila euro per progetti di fattibilità su aree ricreative, e per la ristorazione all’outlet del lusso The Mall di Leccio di Reggello (Firenze), sarebbe stata emessa per consulenze pagate ma non realizzate. L’altra fattura da 20mila euro risultava emessa dalla Party srl (unica emessa nel 2015) – società fondata da Tiziano Renzi – per un altro studio di fattibilita commerciale, relativo alla collocazione dell’area area destinata al food, sempre per un nuovo insediamento presso l’outlet The Mall.

Durante l’udienza, Tiziano Renzi e Laura Bovoli hanno rilasciato dichiarazioni spontanee. «Due anni fa sono stato condannato a 22 mesi di carcere – ha detto il padre del leader di Italia Viva-. Sono riuscito a capire le ragioni della condanna soltanto da quello che è successo dopo. Mentre noi eravamo impegnati nel processo, ho scoperto che la procura di Firenze aveva un’indagine parallela nella quale ero accusato di traffico di influenze. Questo presunto reato fu archiviato nell’aprile 2022, due anni dopo la condanna di cui stiamo discutendo in appello, sarebbe stato commesso ancora una volta con Dagostino. Lo avrei aiutato commettendo il reato di traffico di influenze e ciò avrebbe giustificato il pagamento della fattura oggetto dell’odierno processo. Fattura che sarebbe falsa perché emessa per coprire un’altra prestazione, quella teoricamente illecita oggetto del traffico di influenze», reato archiviato. “Io – ha aggiunto Tiziano Renzi – non ho mai chiesto nulla a mio figlio Matteo in materia di incarichi e nomine politici. Anzi, è stato Matteo a riferirmi che anni fa il marito di una magistrata si era rivolto a lui per la nomina in un’istituzione politica».

Matteo Renzi, su Twitter, ha commentato: «Dopo anni di lotta e dolore i miei genitori sono stati assolti: il fatto non costituisce reato. Sono felice per loro e per tutti noi. Non auguro a nessuno di vivere ciò che hanno dovuto vivere i miei, non si meritavano tanto odio. Ha vinto la giustizia, ha perso il giustizialismo».

martedì, 18 Ottobre 2022 - 21:36
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