Nuovi audio (rubati) di Berlusconi, Meloni all’aut aut: «Atlantisti o niente Governo». Il Cavaliere vittima della faida di FI

meloni e berlusconi

Il centrodestra si presenterà compatto dinanzi al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che darà il via stamattina (a partire dalle 10) alle consultazioni in vista della formazione del Governo. Ma la compattezza esterna è stata in questi giorni seriamente minata dall’interno dopo le improvvide esternazioni di Silvio Berlusconi, registrate e centellinate dall’agenzia La Presse che hanno scatenato il putiferio.

Giorgia Meloni, sinora sobria nel ruolo di premier in pectore e intelligentemente silenziosa, è dovuta infine intervenire ieri sera con una nota durissima che sembrava un aut aut. A innescare il conflitto, l’ennesimo in una manciata di giorni tra Meloni e Berlusconi, le ultime dichiarazioni del cavaliere sull’Ucraina. Dichiarazioni che arrivano dopo quelle sulla «lettera dolcissima» e le 10 bottiglie di vodka recapitate dall’amico Putin nel giorno del compleanno del leader di Forza Italia, e forse pure più gravi.

«Io non vedo come possano mettersi a un tavolo di mediazione Putin e Zelensky – si sente nell’audio registrato durante la riunione dell’assemblea dei deputati di Forza Italia alla Camera . Perché non c’è nessun modo possibile. Zelensky, secondo me… lasciamo perdere, non posso dirlo…»,

«Sapete com’è avvenuta la cosa della Russia –  continua il Cavaliere nel’audio inviato da un parlamentare alla direttrice di La Presse – Anche su questo vi prego, però, il massimo riserbo. Promettete? La cosa è andata così: nel 2014 a Minsk, in Bielorussia, si firma un accordo tra l’Ucraina e le due neocostituite repubbliche del Donbass per un accordo di pace senza che nessuno attaccasse l’altro. L’Ucraina butta al diavolo questo trattato un anno dopo e comincia ad attaccare le frontiere delle due repubbliche».

Insomma, ce n’è abbastanza per scatenare l’inferno nel centrodestra ma anche in Forza Italia. La coalizione, affannosamente in cerca della totale legittimazione da parte di Europa e Usa, si scontra con le parole incendiarie di Berlusconi sulla guerra in Ucraina e Meloni si vede costretta a mettere in chiaro che senza una totale adesione all’atlantismo il Governo non si fa.

«Su una cosa sono stata, sono, e sarò sempre chiara – detta alle agenzie la premier intorno alle 19 di ieri –  Intendo guidare un governo con una linea di politica estera chiara e inequivocabile. L’Italia è a pieno titolo, e a testa alta, parte dell’Europa e dell’Alleanza atlantica. Chi non fosse d’accordo con questo caposaldo non potrà far parte del governo, a costo di non fare il governo. L’Italia con noi al governo non sarà mai l’anello debole dell’occidente, la nazione inaffidabile tanto cara a molti nostri detrattori. Rilancerà la sua credibilità e difenderà così i suoi interessi. Su questo chiederò chiarezza a tutti i ministri di un eventuale governo. La prima regola di un governo politico che ha un forte mandato dagli italiani è rispettare il programma che i cittadini hanno votato».

Ma a sembrare più in campo minato che un partito è sempre di più anche Forza Italia, che ormai appare come una nave senza nocchiero, per citare il poeta. Gravissimo che un parlamentare abbia registrato e dato in pasto alla stampa una conversazione tra il suo leader e gli eletti; gravissima la scarnificazione in vita del Cavaliere, sempre più vittima di sé stesso, certamente, ma anche del suo cerchio magico, incapace di tutelarlo. C’è chi, in Forza Italia, vuole rompere tutto, e ormai è chiaro, arrivando a indebolire non solo il Cav ma anche Antonio Tajani, politico molto rispettato in Europa per il suo impegno a capo del Parlamento Ue, persona sempre sobria che per ore vede in pericolo la sua nomina a ministro degli Esteri, biglietto da visita della Meloni per europeismo e atlantismo.

Un sussulto di orgoglio dopo la nota durissima della leader di Fratelli d’Italia arriva poco dopo da parte del capo di Forza Italia con cui butta acqua sul fuoco e ribadisce le radici saldamente atlantiche ed europee della sua carriera in politica.

«In 28 anni di vita politica – scrive – la scelta atlantica, l’europeismo, il riferimento costante all’Occidente come sistema di valori e di alleanze fra Paesi liberi e democratici sono stati alla base del mio impegno di leader politico e di uomo di governo. Come ho spiegato al Congresso degli Stati Uniti, l’amicizia e la gratitudine verso quel Paese fanno parte dei valori ai quali fin da ragazzo sono stato educato da mio padre. Nessuno, sottolineo nessuno, può permettersi di mettere in discussione questo».

Una foto di appena tre giorni fa, ma sembra passato un secolo

«Non può certamente permettersi di farlo la sinistra, che tante volte è stata dalla parte sbagliata della storia. Tantomeno la sinistra del Partito Democratico, che anche alle ultime elezioni, meno di un mese fa, era alleata con i nemici della Nato e dell’Occidente. Tutto questo però – prosegue il Cavaliere – non esisterebbe, se non vi fosse in Italia la pessima abitudine di trasformare la discussione politica in pettegolezzo, utilizzando frasi rubate registrate di nascosto e appunti fotografati col teleobiettivo con un metodo non solo sleale ma intimidatorio».

«Un metodo soprattutto che porta a stravolgere e addirittura a rovesciare il mio pensiero, usando a piacimento brandelli di conversazioni, attribuendomi opinioni che stavo semplicemente riferendo, dando a frasi discorsive un significato del tutto diverso da quello reale. La colpa – prosegue – non è degli organi di informazione, ovviamente costretti a diffondere queste notizie, è di chi usa questi metodi di dossieraggio indegni di un Paese civile. Senza questo, non sarebbe necessario ribadire l’ovvio. La mia posizione personale e quella di Forza Italia non si discostano da quella del Governo Italiano, dell’Unione Europea, dell’Alleanza Atlantica né sulla crisi Ucraina, né sugli altri grandi temi della politica internazionale. Lo abbiamo dimostrato in decine di dichiarazioni ufficiali, di atti parlamentari, di voti alle Camere. Interrogarsi sulle cause del comportamento russo, come stavo facendo, edauspicare una soluzione diplomatica il più rapida possibile, con l’intervento forte e congiunto degli Stati Uniti e della Repubblica cinese, non sono atti in contraddizione con la solidarietà occidentale e il sostegno al popolo ucraino. Del resto alla pace non si potrà giungere se i diritti dell’Ucraina non saranno adeguatamente tutelati».

Anche il coordinatore azzurro Tajani che non parteciperà alle consultazioni al Colle (sarà a Bruxelles) ricorda che FI non ha fatto mai mancare voti alla causa dell’Ucraina.

giovedì, 20 Ottobre 2022 - 09:12
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