Poliziotta violentata a Napoli, scoppia il caso sicurezza in città. Il centrodestra all’attacco di Manfredi e Lamorgese


Da caso di cronaca a caso politico in un breve giro di agenzie: l’aggressione ai danni di una poliziotta all’interno del porto di Napoli non si riduce solo a mero benché drammatico fatto di ‘nera’ ma investe il dibattito atavico sulla sicurezza a Napoli. Un dibattito che riguarda ovviamente in primis l’attuale amministrazione comunale.

I fatti e l’inchiesta
Poco altro da scrivere ancora sulla vicenda che ha coinvolto la giovane agente di polizia l’altra notte. La donna stava riprendendo la propria automobile, parcheggiata nell’area del Porto riservata alle forze dell’ordine, alla fine del turno 19-24 che aveva svolto fino a pochi minuti prima. Mentre si avvicinava alla vettura è stata tramortita con un colpo di pietra alla testa dall’uomo che poi avrebbe abusato di lei. Nonostante la ferita e lo choc, la poliziotta è riuscita ad avvisare i propri colleghi che sono subito intervenuti e in poche ore hanno arrestato il presunto aggressore. Non solo. L’agente, che al proprio aggressore aveva anche detto di essere una poliziotta, è riuscita a fornire ai colleghi un preciso identikit, utilissimo per le successive ricerche. E’ stata poi trasferita al Cardarelli dove i sanitari si sono presi cura di lei, e la mattina successiva è stata dimessa.

L’arrestato
Gli agenti, con in mano la descrizione fornita dalla collega, hanno subito concentrato le loro indagini nelle aree limitrofe il Porto rintracciando l’uomo praticamente pochi minuti dopo la chiamata della donna: si tratta un 25enne di origini bengalesi acciuffato nella vicina via Duomo. J.M., queste le sue iniziali, è un immigrato irregolare e ha diversi precedenti di polizia. Ora è in cella accusato di violenza sessuale aggravata e tentato omicidio, reati contestati dai magistrati della sezione “Fasce Deboli” della Procura di Napoli.  

Il caso
Una violenza subita da una tutrice dell’ordine in un luogo che dovrebbe essere sicuro come l’area interna del Porto e il parcheggio riservato di via Pisacane. Il caso anche politico è servito all’amministrazione del sindaco Manfredi che nella giornata di ieri ha subito chiamato il questore Alessandro Giuliano per esprimere solidarietà alla vittima e alla polizia. Manfredi ha anche ribadito totale impegno e disponibilità per collaborare sul versante della sicurezza in città.

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Spetta a Catello Maresca, consigliere di opposizione e sfidante dell’ex rettore alle ultime elezioni per il centrodestra, attaccare: «Ormai la misura è colma – dice – L’incapacità nella gestione dell’ordine pubblico è ormai palese e questa situazione è intollerabile. Tra qualche giorno avremo finalmente un ministro degli interni a cui rivolgere le nostre istanze. Qualcuno che intervenga coi fatti e non con le inutili sfilate e i protocolli di forma che pure abbiamo sempre criticato. La vicenda della scorsa notte, l’ennesimo episodio di violenza, ci restituisce l’immagine di una città ormai abbandonata a sé stessa, in cui le Istituzioni sono assenti e lontane spettatrici di uno spettacolo indegno per un Paese civile. In ogni settore manca la risposta adeguata».

«Aspettiamo subito una convocazione ai tavoli istituzionali, in prefettura, alla Regione e in Comune, da cui siamo stati finora colpevolmente sempre stati esclusi, per dare il nostro contributo. Abbiamo da tempo lanciato proposte serie, rimaste lettera morta, dall’adozione della pistola elettrica per le forze dell’ordine al costante e serio presidio del territorio. E qui parlo anche da magistrato antimafia quale sono stato, mettendo a disposizione la mia esperienza e la mia professionalità maturata sul campo, che spero abbiate il buon senso di utilizzare. Sono pronto a partecipare al tavolo permanente sulla sicurezza che ho chiesto di istituire alla prima seduta del Consiglio comunale, un anno fa. Napoli ormai è una emergenza nazionale. Appena possibile farò visita alla poliziotta per portare il mio personale sostegno e quello del gruppo Maresca».

Severino Nappi, capogruppo regionale della Lega alza il tiro mirando direttamente al ministro degli Interni Lamorgese: «La vicenda della giovane poliziotta violentata da un bengalese a Napoli, oltre a rappresentare un gesto infame, per di più commesso ai danni di una servitrice dello Stato, impone un necessario interrogativo sulla presenza di stranieri clandestini sul territorio nazionale. La violenza è stata portata a termine in una zona della città, quella del porto, che, come abbiamo denunciato a più riprese, continua a vedere protagonisti di gravi episodi di criminalità extracomunitari irregolari. Non si misura la gravità dei reati in base alla nazionalità di chi li commette, ma non è più sopportabile che, a causa del finto buonismo delle sinistre e dell’immobilismo del ministro Lamorgese, per fortuna agli sgoccioli del suo mediocre mandato, vengano lasciati circolare indisturbati per le nostre strade soggetti che attentano quotidianamente alla sicurezza dei cittadini. Un grazie alle donne e agli uomini della Polizia di Stato che hanno immediatamente assicurato alla giustizia il responsabile, e massima solidarietà e vicinanza alla poliziotta vittima della vile aggressione».

Stefano Graziano, deputato del Pd, ribadisce che esiste un problema sicurezza: «C’e da affrontare e risolvere la questione sicurezza. Una problematica che richiede più che mai un intervento forte e concreto dello Stato. Nel panorama nazionale Napoli si distingue per la complessità della gestione della sicurezza, bisogna intervenire per assumere iniziative per sostenere le forze dell’ordine e i cittadini che ogni giorno scendono in strada a combattere come se andassero in battaglia continua».

«Bene ha fatto il sindaco Gaetano Manfredi a chiamare immediatamente la questura per offrire piena collaborazione sul fronte sicurezza a Napoli – dicono Valeria Valente, senatrice del Pd e già presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sul femminicidio e Marco Sarracino, deputato e segretario metropolitano del Pd di Napoli – Occorre al più presto mettere in campo un piano per rendere più sicura la città insieme alle forze dell’ordine, che ieri peraltro hanno immediatamente arrestato l’autore della violenza, che con iniziative di tipo sociale e culturale. Le donne hanno lottato tanto per ottenere gli stessi diritti e la stessa libertà degli uomini, compresa la libertà di fare movimento. Le istituzioni hanno la responsabilità di assicurare che non sia la paura a cancellare queste conquiste».

venerdì, 21 Ottobre 2022 - 08:05
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