Uccisa di botte in casa, condanna definitiva per il marito: fu omicidio volontario

Tribunale

Trent’anni di carcere per avere ucciso la moglie. Vincenzo Lo Presto, 43 anni, ha visto diventare definitiva la condanna per l’omicidio di Fortuna Bellisario, uccisa a Napoli nel popolare rione Sanità, il 7 marzo 2019, con colpi inferiti con una stampella. Ieri la Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso presentato dalla difesa dell’imputato che, tuttavia, annuncia nuove azioni.

«Trattandosi di rigetto e non di inammissibilità – fa sapere l’avvocato Sergio Simpatico, legale di Lo Presto – l’iter giudiziario non si è concluso: dopo avere letto le motivazioni presenteremo un ricorso straordinario, per far valere le nostre tesi, peraltro accolte anche dal procuratore generale presso la prima sezione penale della Corte di Cassazione». 

Travagliato l’iter processuale. In primo grado Lo Presto venne riconosciuto colpevole di omicidio preterintenzionale e condannato a 10 anni di reclusione. Il verdetto fu emesso il 22 luglio del 2021. Poi in secondo l’accusa è cambiata: la quarta sezione della Corte d’Assise d’Appello ha ritenuto invece sussistente l’accusa di omicidio volontario e ha aggravato la pena, disponendo una condanna a 30 anni di reclusione. 

La difesa ha sempre sostenuto l’innocenza di Lo Presto, innocenza che processualmente non è stata riconosciuta.

sabato, 22 Ottobre 2022 - 10:32
© RIPRODUZIONE RISERVATA