Per Bruscolotti incubo usura di oltre 10 anni, gli strozzini gli hanno tolto 150.000 euro. Lui: «Vortice da cui non si esce mai»

Giuseppe Bruscolotti
di Gianmaria Roberti

Tra le vittime della presunta rete di usura a Napoli – smantellata dal blitz dei carabinieri coordinati dalla Dda partenopea – ci sarebbe un nome celebre: Peppe Bruscolotti, storico capitano del Napoli, oggi noto opinionista tv.

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Su come sia venuto in contatto con gli indagati, l’ex calciatore ha fornito spiegazioni agli inquirenti. Ascoltato come persona informata sui fatti, ha precisato di aver conosciuto Antonio Volpe – ucciso a 77 anni, tra la folla, nel marzo 2021 a Fuorigrotta – «più di trent’anni fa, quando ancora svolgevo la professione di calciatore professionista». Il verbale è allegato all’ordinanza di misura cautelare, firmata dal gip Leda Rossetti del tribunale di Napoli.

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Stando alle sue parole, all’inizio Bruscolotti si sarebbe limitato a presentare a Volpe una commerciante, sua conoscente. La donna era in cerca di un prestito di denaro. «In pratica – racconta l’ex campione – io ero a conoscenza che Volpe Antonio era di fatto un usuraio, cosa nota nel quartiere di Fuorigrotta». L’amica, nel 2009, avrebbe ottenuto 40.000 euro da Antonio Volpe. Debito che, però, non sarebbe riuscita a pagare. «Il Volpe – sostiene Bruscolotti – mi chiamò e mi disse che da quel momento in poi sarei stato io a dovere pagare il debito della mia amica, in quanto avevo fatto da garante per lei e quindi ero responsabile».

In seguito, lo stesso ex giocatore avrebbe chiesto somme, per ragioni legate a sue attività imprenditoriali.

A specifica domanda, l’ex capitano azzurro ha affermato di non aver «mai subito minacce fisiche da parte di Volpe Antonio o da parte di uno dei suoi familiari». Sul termine per estinguere il debito, tuttavia, non sarebbe stato in grado di dare indicazioni. Il motivo è eloquente: «Perché quando si è entra in questo vortice è impossibile uscirne».

Secondo le stime degli investigatori, la vittima avrebbe pagato ad Antonio Volpe quasi 150.000 euro, dal 2011 fino all’anno scorso.

IL PENTITO CARRA: «TASSI “BENEVOLI” PER L’EX CAPITANO DEL NAPOLI»

In origine, a parlare del debito di Bruscolotti, è stato il collaboratore di giustizia Gennaro Carra. «Ricordo che una volta vidi Peppe Bruscolotti, l’ex calciatore, capitano del Napoli, nel basso di Volpe Antonio – mette a verbale il 12 novembre 2019 -. Dinanzi a me il Bruscolotti consegnò una busta al Volpe. Quando il Bruscolotti andò via, il Volpe aprì la busta e iniziò a contare del denaro. La somma era di 5000 euro. Chiesi spiegazioni al Volpe e questi mi disse che aveva prestato euro 140.000 a Bruscolotti e questi restituiva euro 5000 al mese». Secondo il pentito, Antonio Volpe gli «disse che Bruscolotti pagava il 20% di interessi (…). Il Volpe mi disse anche che il prestito era servito al Bruscolotti per aprire un ‘agenzia di scommesse Eurobet a via Giacomo Leopardi a Fuorigrotta». In quella circostanza, Carra avrebbe commentato «con il Volpe che il tasso di interesse praticato era benevolo, ed il Volpe mi rispose che lo aveva fatto perché si trattava del capitano del Napoli». Benevolo per modo di dire.

martedì, 25 Ottobre 2022 - 21:37
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