Norma anti rave, la protesta degli studenti: «Ci sarà repressione in scuole e università». Tutti in piazza il 18 novembre


Annunciano una manifestazione nazionale contro la norma anti rave party gli studenti delle scuole e delle università italiane contrari al decreto che punisce con la reclusione fino a sei anni chi organizza e partecipa ai raduni musicali. A destare preoccupazione nei movimenti studenteschi è soprattutto l’ampia portata del dettato normativo che, accusano, darebbe diventare fuorilegge anche ad esempio le occupazioni studentesche.

Luca Ianniello (Rete degli studenti medi) spiega: «Si dà alle forze dell’ordine uno strumento repressivo che va ben oltre i cosiddetti rave». Anche Anita Maglio, dell’Unione degli studenti della Campania, ritiene che la formulazione del provvedimento sia «così ampia e generica che è chiaro che le scuole, come le piazze e le strade, rientrano nella fattispecie e quindi per gli studenti sarà un ulteriore pericolo di rischio di sanzioni penali se occuperanno e legittimamente manifesteranno il loro dissenso nelle scuole, soprattutto in questo periodo in cui gli istituti saranno sempre più privatizzati e chiusi al protagonismo degli studenti».

«Non è un caso – osserva Alice Beccari dell’Uds – che la legge arrivi dopo l’occupazione della facoltà di Scienze politiche della Sapienza: quando la premier ostentava simpatia per i giovani che avrebbero protestato contro il suo governo e nello stesso momento gli studenti della Sapienza venivano repressi con la violenza dalle forze dell’ordine. Il diritto allo sciopero e a manifestare è sancito dalla Costituzione e come tale deve essere salvaguardato, ma dal governo Meloni arriva già chiara la volontà di una morsa stringente che colpisce non solo gli studenti tutti, ma ogni parte sociale che lotta ogni giorno contro questo sistema. Noi non ci faremo intimorire, il 18 novembre saremo in piazza senza alcuna paura della vostra repressione».

Ci sono comunque voci fuori dal coro, che arrivano dalla parte politica più vicina al Governo. Fabio Roscani, presidente di Gioventù nazionale, movimento giovanile che strettamente collabora con il partito e la comunità di Fratelli d’Italia: «Il ministro Bernini ha detto chiaramente che la norma non riguarderà scuole e università. Chi continua a sostenere il contrario alimenta una polemica pretestuosa. L’invasione di edifici è già punita, la norma anti rave la circostanzia solo».

Leggi anche:
– Raid punitivo dopo la rissa, barbiere 38enne ucciso per errore. L’omicida: «Pensavo volesse sparare»

lunedì, 7 Novembre 2022 - 08:58
© RIPRODUZIONE RISERVATA