Raid punitivo dopo la rissa, barbiere 38enne ucciso per errore. L’omicida: «Pensavo volesse sparare»

Luigi Izzo

Notte di orrore a Castelvolturno, dove tra sabato e domenica il 38enne Luigi Izzo è stato ammazzato davanti alla moglie dopo una serata trascorsa in un locale della zona. Un omicidio forse scaturito da una serie di assurdi equivoci.

Izzo, padre di tre figli, è stato ucciso con sei coltellate inferte da un meccanico 53enne incensurato che ha poi confessato ed è stato fermato su disposizione del pm Annalisa Imparato della procura di Santa Maria Capua Vetere per omicidio volontario. Con lui è stato fermato per concorso in omicidio anche il figlio 27enne, sposato con due figli.

Secondo quanto accertato, sulla base delle testimonianze e soprattutto delle versioni fornite durante l’interrogatorio da padre e figlio, difesi dall’avvocato Giuseppe Guadagno, tutto sarebbe iniziato nei pressi di un bar di Castel Volturno, dove è scoppiata una rissa cui avrebbe partecipato il fratello di Izzo. Il 27enne è intervenuto nella lite procurandosi qualche contusione e la rottura degli occhiali. A quel punto sarebbe giunto sul posto anche Izzo,  che era il barbiere del 27enne. Izzo avrebbe rassicurato quest’ultimo che il giorno dopo sarebbero andati insieme dall’ottico per riparare gli occhiali a sue spese.

Nel frattempo la rissa è finita, ma la sorella del 27enne, anch’essa presente, ha chiamato il papà riferendogli che delle persone stavano malmenando il fratello. «Vogliono sparargli» avrebbe detto la ragazza. Il padre ha quindi preso un coltello in cucina, è sceso dirigendosi verso il bar dove ha caricato in auto il figlio 27enne, e si è diretto verso casa della vittima non sapendo dove abitasse il fratello del barbiere.

Padre e figlio in auto sono arrivati proprio  nel momento in cui Izzo, con la moglie, stava aprendo il cancello d’ingresso dell’abitazione. Ai carabinieri e al pm il papà del 27enne ha raccontato di aver notato il barbiere che avvicinava la mano alla tasca del pantalone tanto da pensare che stesse per estrarre una pistola. «Non ho capito più nulla, l’ho accoltellato varie volte. Pensavo avesse un’arma e volesse uccidere me e mio figlio» ha spiegato al pm nel corso del drammatico interrogatorio reso nella caserma dei carabinieri di Castel Volturno. «L’ho fatto per difendere mio figlio» si è poi giustificato. Il 27enne avrebbe dal canto suo cercato di alleggerire la propria posizione, riferendo di non sapere che il padre fosse armato, e di avergli spiegato che Izzo non c’entrava niente con la rissa. Parole che però non gli sono servite ad evitare il fermo disposto dalla Procura. Sulla dinamica dei fatti, e sulla incredibile catena di malintesi che sarebbe all’origine del delitto, sono ancora in corso approfondimenti investigativi.

Il sindaco di Castelvolturno Luigi Petrella di Fratelli d’Italia ha lanciato un accorato appello alle istituzioni «perché facciano qualcosa di serio per Castel Volturno, che è ormai allo sbando, con il centro in mano alla microcriminalità e le piazze di spaccio nelle aree più periferiche come Ischitella. Se lo Stato non interviene subito, si tornerà a chiedere il pizzo e a quel punto dovremo chiuderci in casa. Non ce la facciamo più. La morte di Izzo colpisce profondamente; conoscevo bene Luigi, passavo ogni mattina davanti al suo negozio, voleva sempre offrirmi il caffè. Era un ragazzo positivo e tanto innovativo».

lunedì, 7 Novembre 2022 - 08:36
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