«C’è qualcuno che si vuole occupare della sicurezza in Tribunale oppure si aspetta che qualcuno si faccia molto male per decidere di intervenire?». L’avvocato Riccardo Marco Pinto è reduce da un incidente che avrebbe potuto costargli caro. Mentre stava uscendo dall’aula 718 del Tribunale di Napoli al centro direzionale una lampada Led, di quelle che corrono lungo i corridoi dell’edificio, si è staccata e gli è piombata in testa, per poi rimbalzare in terra spezzandosi.
Avvocato Riccardo Marco Pinto, come si sente?
«Come se mi avessero dato una manganellata in testa. Ma per fortuna me la sono cavata con poco: una ferita, un edema e un gran mal di testa»
Com’è andata?
«Ero impegnato in udienza, a un certo punto sono uscito dall’aula insieme a delle persone. Ho aperto la porta e mi è crollata addosso la lampada. Sembrava una di quelle scene in cui, come apri la porta, ti cade il secchio d’acqua addosso. Una cosa incredibile»
Non ha perso l’umorismo…
«E’ perché tutto sommato mi è andata bene. Ma sono arrabbiato»
E’ comprensibile
«Quanto accaduto è indecente e vergognoso. Purtroppo però è solo la punta dell’iceberg di una situazione di incuria che si trascina da anni»
Spieghi meglio
«Gli ascensori ogni due e 3 si fermano. Alcuni non funzionano proprio, in altri manca la luce. Piove all’interno del Tribunale, piove nei corridoi fuori alle aule e il pavimento diventa scivoloso e rischioso da percorrere. Ora la plafoniera che si stacca e cade addosso alle persone. Ma cosa dobbiamo aspettare più?»
Effettivamente è increscioso che nel luogo deputato a far rispettare i diritti venga meno il principio della tutela del diritto alla sicurezza
«Qui ne va della sicurezza non solo dell’avvocatura, della magistratura, del personale amministrativo ma anche dell’utenza. Io mi chiedo: ma chi si vuole occupare della questione sicurezza? Confido che, dopo quanto accaduto, il procuratore generale e chi di competenza prendano a cuore la situazione»
venerdì, 11 Novembre 2022 - 10:30
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