Aula bunker intitolata a Falcone e Borsellino, Morvillo diserta: «Lì c’è chi strizza l’occhio ai condannati per mafia»


La giornata conclusiva per le commemorazioni del trentennale delle stragi mafiose fa salire la tensione tra i parenti delle vittime e la politica. A dare il la è l’annunciata assenza di Alfredo Morvillo, magistrato in pensione e fratello di Francesca Morvillo, la moglie di Giovanni Falcone. «Non si può accettare di condividere questo momento – spiega – con personaggi, inevitabilmente invitati, che non hanno nulla a che fare con i nostri amatissimi indimenticabili giudici, che, dall’alto delle loro responsabilità istituzionali, non tralasciano di mandare alla cittadinanza messaggi di pacifica convivenza con ambienti notoriamente in odore di mafia».

Morvillo non fa nomi, ma la polemica a distanza è, anzitutto, col sindaco Roberto Lagalla. Alla vigilia della manifestazioni del 23 maggio, per il trentennale della strage di Capaci, l’ex magistrato era stato sferzante: «C’è chi strizza l’occhio a personaggi condannati per mafia. C’è una Palermo che gli va dietro, se li contende e li sostiene. Davanti a questi fatti mi viene in mente un cattivo pensiero: certe morti sono stati inutili…». Il cognato di Falcone alludeva Totò Cuffaro e Marcello Dell’Utri, in campo in campagna elettorale, per sostenere Lagalla, candidato del centrodestra.

L’ultimo sfogo di Morvillo non è rimasto isolato. A rincarare la dose, le parole di Salvatore Borsellino, fratello del magistrato ammazzato con la scorta in via D’Amelio. «Condivido assolutamente le parole di Morvillo sulla partecipazione di alcuni personaggi alle commemorazioni in memoria di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino – dichiara all’AdnKronos Borsellino, fondatore del movimento antimafia Agende Rosse -. Personaggi che, nonostante non siano dei mafiosi, non hanno mai apertamente preso le distanze, dissociandosi, dall’appoggio che figure, dichiaratamente in odor di mafia o addirittura condannate per mafia, hanno manifestato loro durante la recente campagna elettorale. Questi personaggi non saranno sicuramente graditi alle commemorazioni del 19 luglio per Paolo in via d’Amelio. Lo dico sin da adesso. Mi riferisco al sindaco di Palermo e al presidente della Regione siciliana». Per Borsellino «da questi personaggi arriva un messaggio, quello che con la mafia è possibile convivere. Un messaggio devastante che io non accetto e che nessuno dovrebbe accettare. Siamo tornati a trent’anni fa, a una stagione che pensavamo definitivamente archiviata».

E nel giorno in cui viene intitolata a Falcone e Borsellino l’aula bunker dell’Ucciardone – dove negli anni ottanta si celebrò il maxi processo a Cosa Nostra – si registra il post sui social dell’avvocato Stefano Giordano, figlio dello scomparso magistrato Alfonso Giordano, che presiedeva il collegio in primo grado. «Non ti preoccupare papà, i cittadini onesti non dimenticano. Saranno altri a essere dimenticati».

A margine della cerimonia – dov’è intervenuto il presidente della Repubblica – Lagalla replica: «Rispetto le opinioni di tutti e ognuno è libero di pensare ciò che crede. Io so quello che pensa questa città so cosa significa fare il sindaco di questa città e so che nessun tipo di ombra grava o può gravare su questa amministrazione»

sabato, 12 Novembre 2022 - 19:09
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