Morte David Rossi, tre pm di Siena indagati a Genova: ipotesi di falso aggravato

david rossi
il capo della comunicazione del Monte dei Paschi di Siena deceduto il 6 marzo 2013: precipitò da una finestra di Rocca Salimbeni

L’ipotesi a carico dei tre magistrati riguarda il reato di falso aggravato, per presunte irregolarità nell’inchiesta sulla morte dell’ex capo della comunicazione di Mps il 6 marzo del 2013. I tre pm di Siena, titolari del fascicolo sulla morte di David Rossi, sono stati iscritti nel registro degli indagati della Procura di Genova, competente per i procedimenti riguardanti le toghe degli uffici giudiziari senesi. Sono Nicola Marini, Aldo Natalini e Antonino Nastasi, che saranno sentiti dalla procura ligure. Si comincerà mercoledì prossimo nella caserma della Guardia di Finanza di Genova, dove i magistrati dovranno rispondere alle contestazioni, come la mancata verbalizzazione della perquisizione, con annessa ispezione informatica e sequestro, della stanza usata da Rossi. Nell’inchiesta è confluita anche la relazione finale approvata a settembre (senza unanimità) dalla commissione parlamentare sulla morte di Rossi.

Leggi anche / Il mistero della morte di David Rossi, la procura di Genova ‘archivia’ l’indagine sui festini a base di sesso ma invia atti al Csm

Marini è l’unico ancora alla procura di Siena, di cui è procuratore capo facente funzione. Nastasi oggi è pm a Firenze. «Il fatto sul quale mi si chiedono chiarimenti – afferma Marini in una nota – è a mio avviso completamente e integralmente infondato. Ho ricevuto invito a comparire che è comunque un atto dovuto se si vuole interloquire nel rispetto della procedura, anche se non comprendo, senza neppure entrare nel merito, come si possa a me contestare un verbale al quale non ho partecipato né contribuito a redigere. Ciò dimostra a mio avviso solo la particolare e doverosa attenzione della Procura di Genova per questa vicenda che mi auguro sia la medesima che utilizzerà per le tante querele che in questi anni ho presentato per le numerose dichiarazioni false e diffamatorie nei miei confronti».

Secondo gli inquirenti genovesi, i tre pm senesi, nel verbale del 7 marzo «omettevano di attestare che nelle ore precedenti, e in particolare dalle 21,30 sino a circa mezzanotte del giorno precedente, avevano già fatto ingresso nella predetta stanza prima che la stessa venisse fotoripresa dal personale della polizia scientifica». In quell’occasione, secondo l’ipotesi accusatoria, avrebbero «manipolato e spostato oggetti senza redigere alcun verbale delle operazioni compiute e senza dare atto del personale di polizia giudiziaria che insieme a loro avevano proceduto a questo sopralluogo».

sabato, 12 Novembre 2022 - 10:54
© RIPRODUZIONE RISERVATA