Un serial killer di prostitute che si muove nella ‘Roma bene’. La pista seguita dalla Polizia per risolvere il caso di tre omicidi avvenuti ieri, a distanza di poche ore, nella zona Prati, a pochi passi dal Tribunale, fa tremare il mondo delle escort.
La possibilità che ad agire sia stata una stessa persona è concreta e i gli inquirenti tendono a ritenere che il killer abbia agganciato le sue vittime su una chat di incontri. Contestualmente è ancora in corso l’identificazione delle due donne trovate senza vita in un condominio in via Augusto Riboty al civico 28: con ogni probabilità si tratta di cittadine cinesi ma le due vittime non sono state ancora identificate e si sta verificando anche la proprietà dell’appartamento dove le due sono state aggredite. Uno dei due cadaveri, infatti, era all’interno dell’abitazione, mentre l’altro corpo era sul pianerottolo, il che fa ritenere che quest’ultima vittima abbia cercato di fuggire o quantomeno di chiedere aiuto.
Gli agenti, inoltre, hanno cercato di ricostruire anche la sequenza degli omicidi. Il primo delitto, in ordine cronologico, dovrebbe essere quello avvenuto in via Durazzo, a pochi passi dalla redazione di La 7. In questo caso la vittima è stata una trans brasiliana di 65 anni: si chiamava Martha Castano. La trans è stata uccisa nel corso di un rapporto sessuale con una arma da taglio simile ad uno stiletto: è stata colpita più volte al torace ed è morta in un lago di sangue riversa sul letto.
Quindi il killer, armato di stiletto, si sarebbe spostato a 800 metri distanza, nell’appartamento al primo piano in via Riboty. L’assassino si sarebbe appartato nella casa per avere un rapporto sessuale con una delle due donne cinesi. Poco dopo l’avrebbe aggredita e, sentendo le urla della ragazza, la seconda vittima sarebbe intervenuta per aiutarla. A quel punto il killer si sarebbe avventato su di lei, uccidendola, mentre la prima, nuda, cercava di fuggire prima di essere raggiunta e colpita, ancora, sul pianerottolo. L’assassino sarebbe dunque fuggito portando con sé l’arma del delitto che si presume essere comune per tutte le vittime. Risposte, in tal senso, potrebbero arrivare dall’autopsia: l’incarico al medico legale verrà affidato domani.
Quanto all’identificazione dell’assassino, ci si sta muovendo su più fronti: verifiche sulle telecamere presenti in zona e, forse, anche in una delle due abitazioni interessate dagli omicidi; verifiche sui telefonini cellulari delle vittime. Proprio dal cellulare di Castano è stato possibile stabilire che la 65enne ricorreva a un preciso sito internet per fissare appuntamenti coi clienti. E questa piattaforma potrebbe essere stata usata anche dalle vittime di via Riboty.
venerdì, 18 Novembre 2022 - 20:34
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