Terremoto Juve, procura e Consob mandano a monte il Cda: si dimettono tutti, lettera di saluto di Agnelli

Juve e Agnelli
Andrea Agnelli (foto Kontrolab) e la sede della Juve (foto della pagina ufficiale Twitter del club)

Il terremoto che travolge la ‘Vecchia Signora’ del calcio si verifica in tarda serata. L’intero CdA della Juventus ha rassegnato le dimissioni in concomitanza di una assemblea straordinaria svolta alla Continassa.

Lasciano la carica tra gli altri il presidente Andrea Agnelli, il vicepresidente Pavel Nedved e l’amministratore delegato Maurizio Arrivabene. Lo comunica in una nota la società bianconera. Il Consiglio proseguirà la propria attività in regime di prorogatio sino all’Assemblea dei soci che è stata convocata per il 18 gennaio 2023 per la nomina del nuovo Consiglio di Amministrazione.

Le ragioni dell’addio sono da ricondursi all’inchiesta ‘Prisma’ sulle plusvalenze e sui bilanci del club.e soprattutto alle ultime contestazioni della Consob (organo di controllo del mercato finanziario italiano).
L’inchiesta ‘Prisma’ conta 16 indagati, compresa la Juventus come società, oltre allo stesso Andrea Agnelli e i massimi dirigenti del club, da Pavel Nedved a Maurizio Arrivabene. Sul tavolo dell’accusa ci sono ipotesi di reato di falso nelle comunicazioni sociali e false comunicazioni rivolte al mercato. Nelle scorse settimane la procura ha chiuso le indagini preliminari, atto che tradisce l’intenzione della procura di chiedere il rinvio a giudizio per i destinatari del provvedimento.

Andrea Agnelli ha inviato una lettera a tutti i dipendenti nella quale rivendica con fierezza la stile e la storia Juve: «Siamo abituati per storia e Dna a vincere. Dal 2010 abbiamo onorato la nostra storia raggiungendo risultati straordinari: lo Stadium, nove scudetti maschili consecutivi, i primi in Italia ad aver una serie Netflix e Amazon Prime, il J|Medical, cinque scudetti femminili consecutivi a partire dal giorno zero. E ancora, il deal con Volkswagen (pochi lo sanno), le finali di Berlino e Cardiff (i nostri grandi rimpianti), l’accordo con Adidas, la Coppa Italia Next Gen, la prima società a rappresentare i club in seno al Comitato Esecutivo Uefa, il J|Museum e tanto altro». «Ore, giorni, notti, mesi e stagioni con l’obiettivo di migliorare sempre in vista di alcuni istanti determinanti – prosegue Agnelli -. Ognuno di noi sa richiamare alla mente l’attimo prima di scendere in campo: esci dallo spogliatoio e giri a destra, una ventina di scalini in discesa con una grata in mezzo, un’altra decina di scalini in salita e ci sei: “el miedo escénico” e in quell’attimo quando sai di avere tutta la squadra con te l’impossibile diventa fattibile. Bernabeu, Old Trafford, Allianz Arena, Westfallen Stadium, San Siro, Georgios Karaiskakis, Celtic Park, Camp Nou: ovunque siamo stati quando la squadra era compatta non temevamo nessuno».

«Quando la squadra non è compatta si presta il fianco agli avversari e questo può essere fatale – continua la mail inviata dal presidente dimissionario -. In quel momento bisogna avere la lucidità e contenere i danni. La nostra consapevolezza sarà la loro sfida: essere all’altezza della storia della Juventus. Io continuerò a immaginare e a lavorare per un calcio migliore, confortato da una frase di Friedrich Nietzsche: “And those who were seen dancing were thought to be insane by those who could not hear the music”. Ricordate – conclude – ci riconosceremo ovunque con uno sguardo: Siamo la gente della Juve! Fino alla fine…».

lunedì, 28 Novembre 2022 - 23:33
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