«Abusivismo, sindaci in galera»: la frase del ministro manda in tilt il Governo. Ira di Salvini, De Caro (Anci): «Volgare»

Gilberto Pichetto Fratin

Mentre il Governo sin dalle sue prime battute si è preso l’impegno di cancellare il reato di abuso di ufficio assecondando la campagna dei sindaci, c’è chi in quello stesso Governo per i primi cittadini invoca direttamente le manette.

Le dichiarazioni del ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin (Forza Italia), ieri mattina, sono piombate come un missile terra aria sul Governo, aprendo ulteriormente certe crepe già evidenti. Il ministro si riferiva a Casamicciola, a quanto accaduto, alle responsabilità degli amministratori locali quando ha detto: «Basterebbe mettere in galera il sindaco e tutti quelli che lasciano fare» perché i sindaci «non devono far costruire».

Sindaci in galera come estremo deterrente all’abusivismo, insomma. E a poco servono le parole con cui, qualche ora dopo, Pichetto Fratin ha ricalibrato le sue dichiarazioni ( in sintesi: «La mia dichiarazione era un po’ forte, non ce l’ho coi sindaci»), ormai la bomba era scoppiata e aveva fatto trasecolare prima di tutto la Lega.

Matteo Salvini, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, risponde senza nominare il collega: «Qualcuno vorrebbe arrestare i sindaci, io invece voglio proteggerli dalla burocrazia». Nello Musumeci, delegato al Sud, giustifica («Può capitare di essere fraintesi») ma poi si adegua alla linea leghista: «Bisogna garantire la presenza dello Stato affianco al sindaco perché spesso dietro gli abusi edilizi ci sono le organizzazioni criminali». Altro che galera, insomma. Per i sindaci ci vuole la scorta delle Istituzioni.

I primi cittadini d’Italia, riuniti sotto l’insegna dell’Anci, hanno reagito con furia alle improvvide dichiarazioni del ministro dell’Ambiente. Il presidente Antonio De Caro, sindaco di Bari, parla di «volgarità inaccettabile» da parte di Pichetto Fratin, considerato che a Casamicciola si scava ancora, e di «grave ignoranza dell’argomento».

Sentitosi chiamato in causa, il sindaco di Lacco Ameno Giacomo Pascale tuona: «Se vogliono arrestarmi sanno dove sono, attaccato a questo territorio come una patella allo scoglio. Venitemi a prendere». E sottolinea quanto sia inopportuna la dichiarazione visto che dal primo momento il Governo si è messo al fianco degli isolani e ovviamente delle sue istituzioni locali.

Tra le fila dell’opposizione, volano epiteti. Fratoianni dice che il titolare del dicastero all’Ambiente deve vergognarsi, il coordinatore dei sindaci Dem e sindaco di Pesaro Matteo Ricci lo accusa di ignorare quello che fanno i sindaci, mentre il Verde Bonelli evidenzia una contraddizione: «In galera dovrebbe andare chi ha approvato i condoni edilizi. Quella frase, detta da un ministro di un partito che ha fatto dei condoni la sua fortuna, fa piangere».

martedì, 29 Novembre 2022 - 09:55
© RIPRODUZIONE RISERVATA