La morte della piccola Ginevra (il nome è di fantasia), avvenuta il 21 ottobre del 2020 all’ospedale Sant’Orsola di Bologna, poteva essere evitata. E’ la conclusione cui è giunto il giudice per le indagini preliminari Sandro Pecorella del Tribunale di Bologna all’esito del processo che vedeva sul banco degli imputati quattro medici, accusati di omicidio colposo.
Tre medici sono stati riconosciuti colpevoli dell’imputazione formulata nei loro confronti, mentre un quarto medico è stato assolto. Nello specifico la condanna ha riguardato un chirurgo e un radiologo, che hanno rimediato sei mesi di reclusione (pena sospesa) a testa, mentre 4 mesi sono stati disposti per un pediatra. Sono state anche disposte provvisionali per un totale di 600.000 euro ai familiari, parti civili e assistiti dagli avvocati Simone Sabattini e Giovanni Sacchi Morsiani.
L’assoluzione, con la formula per non avere commesso il fatto, ha riguardo invece un altro pediatra.
Secondo quanto sostenuto dalla procura, i medici – a seconda dei ruoli – non avevano diagnosticato un’occlusione intestinale alla bambina e non aver vigilato sullo stato di salute della piccola che aveva 4 anni e mezzo. Queste omissioni avrebbero portato a una sottovalutazione delle condizioni della paziente e poi al decesso. La bambina già in passato aveva avuto un’operazione addominale, che i sanitari non avrebbero considerato adeguatamente, nel valutarla. Di fronte a sintomi evidenti le diagnosticarono una gastroenterite, quando la bimba fu portata al pronto soccorso il 19 ottobre, ma venne dimessa. Il giorno dopo tornò in ospedale, e nella notte tra il 20 e il 21 le sue condizioni si aggravarono, fino alla morte.
Accanto a questo filone ve n’è un secondo che vede indagati sei camici bianchi, tra medici e infermieri, perché avrebbero ostacolato le indagini con dichiarazioni non veritiere o non segnalato prontamente l’episodio all’autorità giudiziaria.
mercoledì, 7 Dicembre 2022 - 23:00
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