Evasione da film dal carcere Beccaria nel giorno di Natale, preso un quarto fuggitivo: caccia ad altri 3 fuggiaschi

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Il carcere Beccaria a Milano

Il Sappe parla di «evasione annunciata», mentre l’USPP (Unione Sindacati Polizia Penitenziaria invoca un vertice urgente con i vertici del ministero della Giustizia e con il Guardasigilli Carlo Nordio.

Nel giorno di Natale, nell’istituto di pena minorile Beccaria a Milano, è accaduto un fatto incredibile e al tempo stesso grave. Sette giovani detenuti, di età compresa tra i 17 e i 19 anni (due 18enni, un 19enne e quattro 17enni), sono evasi dal penitenziario. Come se non bastasse, nelle ore successive all’evasione altri ragazzi reclusi hanno appiccato fuoco ai materassi e sono arrivati cinque mezzi dei vigili del fuoco per tenere la situazione sotto controllo, due gli agenti intossicati. A distanza di 48 ore dai fatti, quattro evasi sono stati arrestati.

Tutto è accaduto intorno alle 16,30 del 25 dicembre. Gli evasi, come riferito da Gennarino De Fazio, segretario generale della Uilpa Polizia Penitenziaria, avrebbero «approfittato dei lavori in corso, che perdurano da svariato tempo, per aprirsi un varco nella recinzione e poi scavalcare il muro di cinta». Nello specifico avrebbero divelto alcuni pannelli di legno che delimitavano l’area dei lavori e approfittando di questo varco avrebbero valicato il muro di cinta.

In tre sono ancora ricercati, altri quattro sono stati rintracciati. L’ultimo, in ordine di tempo, ad essere stato arrestato è un ragazzo di origine marocchina di 17 anni: è stato rintracciato oggi, 27 dicembre, alle porte di Milano, in piazza Marinai d’Italia a Sesto San Giovanni. Lo hanno fermato i carabinieri che lo hanno poi consegnato alla Polizia penitenziaria. Due evasi, invece, sono stati convinti dalle famiglie a consegnarsi, mentre un evaso è stato arrestato subito dopo la fuga. Quest’ultimo, di origini ecuadoriane e maggiorenne da alcuni mesi, è già comparso davanti al giudice delle direttissime che ha convalidato il suo arresto per evasione: ha raccontato che è fuggito perché voleva andare “in una comunità terapeutica”. Era finito al Beccaria ad aprile, ancora minorenne, con altri appartenenti alla baby gang ‘Z4’, non esattamente una banda di Latinos, dal momento che era composta da ragazzi anche italiani, alcuni addirittura meno che quattordicenni, tanto da essere non imputabili.

Intanto è scattato il trasferimento per i responsabili della ‘rivolta’ con tanto di incendi avvenuta alla notizia della fuga. Per sette, si è avuto conferma in ambiti del Ministero della Giustizia, il trasferimento è già scattato: due sono a Catania, gli altri a Bari, Catanzaro, Potenza, Palermo e Caltanissetta.

martedì, 27 Dicembre 2022 - 22:05
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