Boom di rincari su carburante, pedaggi autostradali e biglietti dei mezzi pubblici: 2023 nero per le famiglie

benzina diesel

Il 2023 comincia all’insegna dei rincari nel comparto trasporti. Su il prezzo del carburante, su anche il prezzo dei biglietti per i mezzi di trasporto pubblico. La fotografia degli aumenti è stata scattata da Assoutenti.

A partire da ieri torna a farsi sentire il caro ‘benzina’: il taglio delle accise che era stato deciso dal Governo Draghi è scaduto il 31 dicembre e quindi adesso il carburante tornerà a fare sentire il suo peso sui bilanci familiari. Gli automobilisti dovranno fare i conti anche con gli incrementi dei pedaggi autostradali, mentre in molte città aumentano anche i biglietti dei bus cittadini.

Andando nel dettaglio, Assoutenti stima un aggravio di spesa in media pari a +366 euro annui a famiglia come effetto dell’eliminazione del taglio alle accise che gravano sui carburanti, che avevano portato ad una riduzione dei prezzi, considerando anche l’Iva, di 30,5 centesimi di euro, poi ridotto a 18,3 centesimi. Indipendentemente dall’andamento dei listini alla pompa nel corso del 2023, la maggiore spesa solo per il rialzo delle accise sarà quindi pari, ipotizzando due pieni a famiglia al mese, a 366 euro annui.

C’è poi la questione pedaggi autostradali, che come noto sulla rete Aspi sono aumentati del 2% dall’1 gennaio, con un ulteriore rincaro dell’1,34% a partire da luglio 2023. In base alle elaborazioni di Assoutenti, per andare da Roma (sud) a Milano (ovest), ad esempio, il pedaggio sale dai 46,5 euro del 2022 agli attuali 47,3 euro, per poi raggiungere 48 euro a luglio, con un aumento di 1,5 euro. Da Napoli (nord) a Milano si spendevano lo scorso anno 58,6 euro: ora servono 59,7 euro (60,5 euro a luglio, +1,9 euro). Per le tratta Bologna-Taranto la spesa sale da 55,1 euro a 56,1 euro del 2023 (56,9 euro da luglio, +1,8 euro).

Assoutenti segnala poi nel nuovo anno rincari anche per i prezzi dei biglietti dei bus cittadini: a Napoli il biglietto è già salito da qualche mese da 1 euro a 1,20 euro; a Milano il biglietto costa oggi 2,20 euro, con un aumento di 20 centesimi. A Parma l’aumento è di 10 centesimi con il costo del biglietto di corsa semplice che passa da 1,50 euro a 1,60 euro. A Ferrara il costo dei bus passa da 1,30 a 1,50 euro, mentre a Foggia dal prossimo marzo il biglietto semplice costerà 1 euro (dieci centesimi in più ). Addirittura a Roma da agosto 2023 il prezzo passerà dagli attuali 1,50 euro a 2 euro: un aumento di ben il 33%.

«Sui trasporti gli italiani andranno incontro ad una vera e propria stangata nel corso del 2023 – afferma il presidente Furio Truzzi – La cosa peggiore è che si tratta di rincari del tutto ingiusti, con i consumatori chiamati a pagare il conto della crisi economica in atto. La scelta del Governo Meloni di non prorogare il taglio delle accise è sbagliata, perché gli aumenti dei listini alla pompa produrrano rincari a cascata per beni e servizi in tutti i settori. Ancora peggio hanno fatto quei comuni che hanno partecipazioni nelle società dell’energia e che, pur avendo beneficiato dell’aumento delle bollette incamerando lauti dividendi, hanno deciso di incrementare i costi dei biglietti del trasporto pubblico, danneggiando due volte la collettività», conclude Truzzi.

lunedì, 2 Gennaio 2023 - 14:39
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