Camorra, reddito di cittadinanza ai parenti dei boss: 20 indagati, sequestrato collier in oro. C’è parente del defunto ras Bossis

reddito di cittadinanza
di Laura Nazzari

C’è chi non ha comunicato di essere stato arrestato, e chi invece ha omesso di comunicare l’arresto di congiunti conviventi. Grazie a queste dimenticanze 20 persone sono riuscite a beneficiare del reddito di cittadinanza tra il marzo del 2019 e il settembre del 2021.

E’ quanto accertato dall’inchiesta coordinata dalla procura della Repubblica di Torre Annunziata e condotta dai carabinieri del Nucleo investigativo di Torre Annunziata: i 20 ‘smemorati’ sono stati indagati per truffa aggravata per l’indebito conseguimento di erogazioni pubbliche e omessa comunicazione delle variazioni di informazioni dovute e rilevanti ai fini della revoca o riduzione del reddito di cittadinanza.

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Tra loro c’è anche una donna imparentata con Alessio Bossis, il giovane ras emergente del clan De Luca Bossa – Minichini ammazzato in un agguato di camorra a Villa lo scorso 24 ottobre: la donna ha percepito circa 13mila euro di reddito di cittadinanza, soldi che non le spettavano perché nel periodo interessato Bossis era sottoposto a misura cautelare. Nel marzo del 2019, infatti, il giovane fu arrestato per il raid armato in piazza Trieste e Trento a Napoli che fu ripreso dalle telecamere. Quell’evento andava comunicato all’Inps e avrebbe determinato la sospensione del beneficio del reddito di cittadinanza. Invece la donna evitò la comunicazione, intascando il denaro. Tra gli smemorati anche persone che hanno patito sulla propria pelle l’arresto e non ne hanno messo a conoscenza l’ente erogatore. Complessivamente lo Stato ha erogato 220mila euro non dovuti.

La procura ha anche chiesto e ottenuto un decreto di sequestro presentivo firmato dal giudice per le indagini preliminari Mariaconcetta Criscuolo: i carabinieri hanno sequestrato 12 carte postamat per reddito di cittadinanza, 4 abitazioni, una quota societaria al 100%, del valore di 10.000 euro, 6 autoveicoli, 32 rapporti finanziari, la cui consistenza è in corso di accertamento presso i rispettivi istituti di credito, la somma complessiva di 17.000 euro in contanti, un assegno circolare del valore di 10.000 euro, un collier in oro.

Le indagini dei carabinieri, in particolare, si sono concentrate su persone imparentate con personaggi legati ai clan D’Alessandro, De Luca Bossa-Minichini, IV Sistema, Batti, Di Gioia-Papale.

lunedì, 2 Gennaio 2023 - 13:24
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