Scontri tra tifosi sull’A1, subito liberi i 3 romanisti arrestati. Napoli, si indaga su 5 gruppi della Curva A


Scontri tra tifosi in autostrada, tornano liberi tre dei quattro arrestati, tutti tifosi della Roma. Si resta in attesa dell’udienza di convalida, prevista domani, per l’ultrà napoletano, fermato nella serata di lunedì dalla Digos partenopea. Sul fronte processuale, ci sono posizioni articolate. Subito rimessi in libertà Emiliano Bigi e Filippo Lombardi, ultrà giallorossi arrestati 24 ore fa, con l’accusa di rissa aggravata. Il giudice di Roma non ha convalidato l’arresto, non riconoscendo l’urgenza e la necessità per l’arresto in flagranza differita. Per loro, disposto l’invio degli atti al pm, che li trasmetterà ad Arezzo, Procura competente per l’inchiesta sulla guerriglia, inscenata da supporter di Napoli e Roma domenica, nell’area di servizio di Badia al Pino Est. Per i due tifosi, la procura di Roma aveva chiesto la convalida dell’arresto. Bigi, cui era stato sequestrato un coltello nel corso della perquisizione, ha spiegato di usarlo per il suo lavoro di idraulico.

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Di nuovo libero anche Martino Di Tosto, tifoso della Roma ferito con un’arma da taglio durante gli scontri. Lo avevano arrestato, sempre con l’accusa di rissa aggravata, dopo e cure all’ospedale di Arezzo. Per lui stabilito l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria (dai carabinieri) e l’obbligo di dimora nella Capitale. Il pm chiedeva i domiciliari. Accordati i termini a difesa: il processo per direttissima è stato rinviato al 25 gennaio. La decisione del giudice del tribunale aretino Elena Pisto è arrivata dopo circa due ore di camera di consiglio. La polizia ha accompagnato l’imputato il tribunale col volto coperto da un passamontagna nero. Secondo fonti investigative Di Tosto, accoltellato alle gambe, sarebbe stato accompagnato sanguinante in ospedale dai compagni, che lo avrebbero scaricato davanti al pronto soccorso di Arezzo, per poi fuggire.

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Sul fronte napoletano, lunedì è stato arrestato in flagranza differita un tifoso, con precedenti di polizia, appartenente al gruppo brigata Carolina della curva A dello stadio Maradona. All’ultrà si contesta il possesso di oggetti atti ad offendere nei luoghi interessati dal transito di coloro che assistono a manifestazioni sportive, oltre alla rissa aggravata. Sulla convalida del provvedimento, si pronuncerà il gip di Napoli. All’identificazione si è giunti attraverso l’analisi delle immagini di diversi video, relativi agli scontri di domenica pomeriggio. Proprio la Curva A è il settore dove si concentrano le indagini della Digos di Napoli. Ambienti investigativi spiegano che cinque gruppi ultrà sono sotto osservazione. Tra essi i Mastiffs. Ma l’attenzione si focalizza anche sui tanti “cani sciolti” della tifoseria. Gli investigatori puntano, anzitutto, a individuare chi ha noleggiato i minivan su cui viaggiavano i tifosi fermati all’autogrill di Badia al Pino. Al setaccio ci sono i numeri di targa, impressi sui sistemi di sorveglianza autostradali.

IL GIRO DI VITE DEL VIMINALE

Su un altro versante, sono attese novità politiche. Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, domani alle 12 incontrerà il presidente della Figc, Gabriele Gravina, e il presidente della Lega calcio serie A, Lorenzo Casini. Un vertice deciso all’indomani degli incidenti di 48 ore fa. Alla trasmissione ‘L’aria che tira’ di La7, il ministro anticipa le prossime mosse. «Ci sono stati 4 arresti, sono pochi perché – spiega – l’arresto in flagranza differita è consentito in un tempo limitato, ma ci sono identificazioni in corso ed io prendo l’impegno che ci saranno decine di provvedimenti individuali: oltre a procedimenti penali, ci sono anche Daspo ed altri provvedimenti amministrativi».

Sui fatti di domenica, «stiamo già prendendo le contromisure. Noi avevamo fatto un’azione di prevenzione limitata ad evitare che i tifosi si incrociassero in autogrill e ogni domenica migliaia di unità delle forze di polizia sono impegnate lungo la rete autostradale. Era difficilmente immaginabile che il livello di improntitudine arrivasse al punto che queste persone giungessero in ordine sparso su auto private». Piantedosi si impegna a condividere «una linea di rigore» con le istituzioni del calcio, «non solo quando c’è l’episodio». «Daremo all’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive – dichiara – indicazioni improntate alla massima precauzione. Segnalo comunque che se si riducono a fare questo (scontri in autogrill, ndr) è perché l’azione all’interno degli stadi è efficace. Ne prenderemo atto e ne terremo conto per adattare i provvedimenti che si adotteranno».

Tra le decisioni, possibile il divieto di trasferta «quando avremo dei segnali da alcune tifoserie». Da escludere, per Piantedosi, nuove leggi: le attuali bastano. Casini conferma: «Il divieto di trasferte per il tifo organizzato è un tema sul tavolo e verrà discusso». Il presidente della Lega di A rilancia: «Tra le nostre proposte, rafforzare la prevenzione anche con la tecnologia e riconoscimento facciale in modo da identificare subito i responsabili e sanzionarli».

martedì, 10 Gennaio 2023 - 20:09
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