Costantino Bonaiuti resta in carcere. Per omicidio, con le aggravanti della premeditazione e dei motivi abietti. Ma la difesa, rappresentata dall’avvocato Fabio Taglialatela, è già pronta a ricorrere al Riesame perché vuole far passare la tesi dell’incidente, del drammatico incidente.
Nella giornata di oggi l’ingegnere 61enne che ha tolto la vita alla sua ex, l’avvocato di 34 anni Martina Scialdone, ha affrontato la prima tappa dell’iter giudiziario scaturito dal suo arresto: il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Roma ha disposto l’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Bonaiuti si è avvalso della facoltà di non rispondere.
A parlare, al posto suo, è stato il difensore, che ha spiegato come Bonaiuti avesse in realtà intenti suicidi: «Quella sera non voleva uccidere, ha avuto un istinto suicida. La pistola è stata tirata fuori per fare del male a se stesso: il colpo è partito e collima con le lesioni mortali che ha riportato la vittima ma non c’era l’intento di uccidere», ha spiegato il legale.
L’avvocato ha, inoltre, sottolineato che Bonaiuti avesse «difficoltà psicologiche e psichiatriche» per le quali «era seguito da un centro per una forma depressiva ma non è questa patologia che ha dato luogo all’evento perché era assolutamente controllata. Lui ha avuto sempre un rapporto cordiale con questa persona, tanto è vero c’è stata mai denunce o querele».
lunedì, 16 Gennaio 2023 - 18:22
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