Pd nel pallone, Bonaccini pure: colpa del caso Giarrusso. E Di Maio si sfila


E’ bufera all’interno del Pd. Tutto a causa dell’ex Iena, nonché ex Movimento 5Stelle, Dino Giarrusso e di Stefano Bonaccini, candidato alla segreteria nazionale del partito. Sabato scorso, 28 gennaio, Giarrusso si è presentato a Milano in occasione dell’evento della mozione Bonaccini per le primarie del Pd e, nell’appoggiare Bonaccini, ha annunciato il suo ingresso nel Pd.

«Oggi sono qui a Milano con Stefano Bonaccini per annunciare il mio passaggio al Pd, per il quale ringrazio Stefano Bonaccini, che è un ottimo amministratore, una persona cresciuta a pane e politica nel senso migliore del termine, nel senso dell’impegno quotidiano e personale, che proviene dunque dal Pci nella regione storicamente meglio amministrata d’Italia», ha detto Giarrusso.

Ad affondare subito la lama è stato Matteo Renzi: «Il mio amico Bonaccini oggi ha spiegato la sua idea di Pd: cancellare il Jobs Act che ha creato più di un milione di posti di lavoro per accogliere la Iena ex grillina Giarrusso che insultava i dem su Tav, immigrazione, onesta’. Finalmente smetteranno di dire che Bonaccini è renziano, sono felice per lui. Ma basterebbe rileggere i dati Istat sul Jobs Act e i tweet di Giarrusso per capire che il Pd non è più la casa dei riformisti. Contenti loro, contenti tutti: avanti con il TerzoPolo».

Ma è all’interno del Pd stesso che si sono levate le voci più indignate. Piero Fassino, deputato ed ex deputato del Pd, ha dichiarato che «Giarrusso dovrebbe chiedere scusa all’ex ministro Pinotti perché qualche anno fa, quando Roberta Pinotti era ministro della difesa, Giarrusso ha detto che lei aveva le mani lorde di sangue. Poiché questo non è vero, ovviamente, prima di iscriversi al Pd o di venire nel Pd dovrebbe chiarirsi le idee e su questo ci aspettiamo delle scuse. Dopodiché, se ci sono le scuse, il nostro partito è aperto sempre ai contributi di tutti, anche di quelli che cambiano opinione e riconoscono le nostre buone ragioni».

Sulla stessa linea di Fassino è la deputata Pd Chiara Gribaudo, responsabile iniziative territoriali della mozione Schlein: «C’è stato un tempo in cui lo sport di Dino Giarrusso era attaccare il PD, prima come Iena, poi come Eurodeputato. Adesso aderisce al percorso congressuale. Senza chiarire o giustificare le cattiverie dette contro la nostra comunità. Almeno chieda scusa alla nostra gente».

E’ di censura il commento, su Twitter, del icesegretario del Partito democratico, Peppe Provenzano: «E meno male che si doveva andare in cerca di elettori perduti… Lo dico senza polemica. Magari Bonaccini è consigliato male, ma faccio notare che Dino Giarrusso, al di la’ di tutto, alle ultime elezioni in Sicilia era candidato non solo contro il Pd, ma con Cateno De Luca!». Critico anche il sindaco di Bergamo Giorgio Gori: «Quando vedo venire qui chi ha detto le peggio cose del nostra partito – ha detto Gori dal palco della convention di Stefano Bonaccini a Milano -, presentarsi e dire ‘ci sono anche io’ allora forse qualche limite è giusto porlo. Il clima stamattina si è improvvisamente raffreddato, c’è stato un passaggio in cui la temperatura è scesa di qualche grado – ha concluso -. Stefano so che sei molto inclusivo, è vero che la vocazione maggioritaria consiste nel convincere chi non la pensava come noi, però io credo anche che ci sia il rischio di una corsa a salire sul carro del vincitore».

Le polemiche hanno spinto Bonaccini a fare mezzo passo indietro. Così il giorno seguente alla Convention e agli interventi piccati di storici esponenti del Pd, il candidato segretario – forse per il timore di perdere voti e appoggi all’ultimo miglio – ha messo dei paletti all’ingresso di Giarrusso, paletti cui non aveva certo fatto riferimento sul palco: «Noi siamo un partito aperto a chiunque. E se Dino Giarrusso vorrà entrare e iscriversi al Pd, prima di tutto chieda scusa a chi ha ferito in passato e dimostri di accettare le regole e il percorso di questo partito». Da Giarrusso non sono ancora arrivate scuse. Il che sta alimentando le polemiche da parte di chi è rimasto sorpreso dall’apertura di Bonaccini. «Questa stagione difficile è stata caratterizzata dal continuo richiamo all’ingresso di persone nuove. Lo condivido, però penso che quando si decide di entrare in un partito si debba fare un percorso. Se immagino che chi entra ora, dopo le cose che ha detto Giarrusso su di noi, ha gli stessi diritti di un militante da 15 anni, è ovvio che c’è una reazione rabbiosa. Io ero contraria a un congresso fatto così, ma solo io ho alzato la mano. Oggi ci scandalizziamo di Giarrusso, ma nei territori stanno entrando persone che fino a 6 mesi erano in liste contro di noi. Sono contraria alle porte girevoli», ha detto De Micheli, candidata alla segreteria. E ancora: «Quando si decide di entrare in un partito si deve fare un percorso, non può essere solo l’acquisto di una tessera».

Il malcontento ha però spinto anche qualche esponente del mondo dello spettacolo a dire la sua. L’attore Alessandro Gassmann ha dato il suo addio al Pd come elettore: «Un partito che continua ad essere “riempito” di individui che non sono richiesti e che nulla hanno a che fare con l’idea iniziale. Un continuo cavallo di Troia lontano dai problemi reali e dal futuro delle nuove generazioni. Non vi voto mai più. #adieux».
Il caso Giarrusso potrebbe però nascondere più di una singola adesione al Pd. Nei giorni scorsi alcuni quotidiani hanno lanciato la notizia che vorrebbe prossimi all’ingresso nel Pd anche altri due ex grillini importanti, entrambi reduci dal fallimentare processo politico di Impegno civico: si tratta dall’ex ministro dello Sport Vincenzo Spadafora e dell’ex ministro degli Esteri Luigi Di Maio. Di Maio, però, si è subito affrettato a smentire: «In merito a quanto riportato dal quotidiano ‘Il Giornale’ su una mia iscrizione al Partito Democratico, smentisco categoricamente. Non è un attacco al quotidiano per averla riportata. Ma invito tutti gli addetti ai lavori a verificare con me direttamente le notizie sul mio conto. Ci sono ancora troppe persone in giro che millantano rapporti con me», ha detto all’Adnkronos.

martedì, 31 Gennaio 2023 - 10:12
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