Cospito, Nordio interroga Melillo della Dna e procura generale di Torino: ecco i pareri sulla revoca del 41bis


Ad Alfredo Cospito può o non può essere concessa la revoca del 41bis? Prima di prendere una decisione, il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha interpellato diversi uffici giudiziari chiedendo loro di esprimere un parere. Il Pg di Torino Francesco Saluzzo è irremovibile: conferma del 41bis, esclusa ogni altra possibilità.

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Le motivazioni? Nelle 17 pagine di parere inviate al Guardasigilli, il pg Saluzzo scrive che Cospito «è un istigatore degli anarchici, apologeta del movimento eversivo, pur essendo dietro le sbarre» e che lo sciopero della fame da lui intrapreso faccia parte di una precisa operazione: «Stanno usando il suo corpo come catalizzatore – scrive -. Senza contare che, se Cospito ha potuto comunicare con l’esterno è perché ci sono state delle falle nella sorveglianza».

Lascia aperto qualche spiraglio, ma non troppo, il procuratore della Direzione distrettuale antimafia di Napoli Giovanni Melillo: Cospito può restare al 41 bis oppure tornare al regime di alta sicurezza, però con tutte le dovute cautele; una conclusione aperta, che si affida alle valutazioni dell’autorità politica.

Davanti alle diverse valutazioni espresse dagli uffici giudiziari sulla revoca del provvedimento, ora la palla torna nelle mani del ministro della Giustizia Carlo Nordio, che potrebbe decidere per la fine di questa settimana, o all’inizio della prossima. Intanto la Cassazione ha anticipato al 24 febbraio (dal 7 marzo) l’udienza in cui dovrà pronunciarsi sul ricorso presentato dal legale dell’anarchico contro l’ordinanza con cui il tribunale di sorveglianza di Roma ha confermato il 41 bis. Una decisione su cui non può non aver pesato l’aggravarsi delle condizioni di salute del detenuto, da 106 in sciopero della fame: ha già perso 45 chili, ma è «assolutamente determinato ad andare avanti», pur sapendo che tutto questo lo porterà a «conseguenze irreparabili», ha riferito il suo difensore, dopo tre ore di colloquio nel carcere di Opera.

venerdì, 3 Febbraio 2023 - 21:07
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