Migranti, a Napoli arriva la Sea Eye 4: a bordo 107 naufraghi salvati


Tra poche ore, intorno alle 7 di domani, a Napoli approderanno i 107 profughi salvati nel Mediterraneo dalle nave ‘Sea Eye 4’, gestita da una ong tedesca. Il porto di destinazione, in origine, sarebbe dovuto essere quello di Pesaro, scelta cancellata per le difficili condizioni meteo e la situazione a bordo, con due cadaveri di migranti recuperati in mare e varie persone bisognose di cure mediche.

Stamane si è tenuto in prefettura a Napoli un vertice per la messa a punto del piano di accoglienza: erano presenti il prefetto Claudio Palomba, il governatore Vincenzo De Luca e il sindaco Gaetano Manfredi, con i vertici della protezione civile regionale e della Asl Napoli 1. Il personale sanitario della Asl e dell’Usmaf, l’ufficio di sanità marittima e di frontiera, effettuerà i controlli medici sui migranti, cominciando dai tamponi covid. Gli adulti e i minori accompagnati saranno ospitati dalla Regione nell’ex residence covid dell’ospedale del Mare, già utilizzato per i profughi in arrivo dall’Ucraina, in attesa della loro ricollocazione. I minori non accompagnati, una ventina, verranno accolti in una struttura del Comune di Napoli, a Miano. Lo scorso 23 dicembre dalla ‘Sea Eye 4’ erano sbarcati nel porto di Livorno 108 migranti soccorsi in mare.

«Mi aspettavo di avere il governo impegnato nel blocco navale di fronte la Libia – ironizza De Luca – e sono meravigliato perché non più di due mesi fa il governo aveva diffidato l’Unione Europea dicendo che la pacchia era finita. Vedo questa mattina che le navi continuano ad arrivare nonostante due mesi di gazzarra governativa». Ma con «una nave che sta girando per il Mediterraneo con due morti a bordo – sottolinea il governatore campano – è una situazione in cui sarebbe stato ragionevole accelerare le operazioni di sbarco pensando al porto di Lamezia Terme, ad esempio. Tra i potenziali violatori dei confini meridionali dell’Europa ci sono trenta bambini e gente ustionata che sta lì da una settimana, parliamo di poveri disperati, di donne violentate e massacrate. Ovvio che non possiamo ospitare tutti, ma la soluzione non può essere mandare in giro per il Mediterraneo povera gente, altrimenti siamo bestie e non umani».

domenica, 5 Febbraio 2023 - 20:54
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