Messina Denaro, i pm di Palermo in carcere per interrogarlo: mistero sul blitz


Due ore e mezzo: tanto è durato l’interrogatorio di Matteo Messina Denaro, condotto dai pm di Palermo, nel carcere dell’Aquila. Stretto riserbo sulla trasferta del procuratore capo Maurizio de Lucia e dell’aggiunto Paolo Guido. I magistrati sono giunti alle 14.30 nella casa circondariale dove il boss – arrestato il 16 gennaio scorso – è detenuto in regime di 41 bis. All’uscita, soltanto una laconica dichiarazione del procuratore Gudo: «Matteo Messina Denaro sta bene, è in totale isolamento senza contatti con nessuno ed è curato nel migliore dei modi». Il procuratore capo e l’aggiunto insieme alla scorta, sono ripartiti a bordo di cinque auto di grossa cilindrata a serene spiegate, così come erano arrivati. All’interrogatorio era presente la legale del capomafia, Lorenza Guttadauro, nipote di Messina Denaro.

Numerosi giornalisti hanno sostato davanti alle porte del carcere. L’ex primula rossa di Cosa Nostra si trova all’Aquila dal 17 gennaio, dove sta ricevendo le cure per il cancro da cui è affetto direttamente in carcere, in una stanza infermieristica appositamente allestita.

Intanto nell’ambito della proficua e consolidata collaborazione con l’Arma, una delegazione del Federal Bureau of investigation (Fbi) ha visitato il ROS dei carabinieri per esprimere le congratulazioni, anche per conto del vertice del Servizio federale, per l’importante risultato raggiunto con la cattura di Messina Denaro.

L’occasione – riferisce una nota – è stata favorevole anche per un confronto sulle principali iniziative di cooperazione nel settore addestrativo, sulle procedure e sulle prassi tecnico-operative e nel supporto tecnico alle indagini, tra cui quello informatico e telematico.

lunedì, 13 Febbraio 2023 - 16:37
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