C’è tutto questo Napoli, nel rotondo 3-0 rifilato alla Cremonese. Un gruppo condannato alla grande bellezza. A non abiurare mai alla sua vocazione. «Noi siamo una squadra forte, ma se non andiamo a metterci il massimo, noi questo forte non lo troviamo». La sintesi, in sala stampa, è del tecnico Spalletti. Un primo tempo poco brillante, cincischiando, chiuso in vantaggio uno a zero, grazie a un lampo di Kvaratskhelia. Una ripresa all’altezza delle abitudini. Il Napoli smette di specchiarsi in se stesso, accantona la tentazione da Narciso, e inizia a giocare come sa. Arrivano le reti di Osimhen – sempre più capocannoniere, con 17 centri – e il timbro di Elmas, un altro marchio.
La vittoria non è mai stata in discussione, ma in ballo c’era altro. C’è sempre un’identità, bella ma impegnativa, da ribadire. E con tanta ammirazione, gli applausi corali, può diventarti un fardello. Il fasto azzurro non è un abito casual, da indossare nei momenti liberi: più sali di considerazione, più sei obbligato a vestire il doppiopetto, in ogni momento. Anche se fa sudare. Un outfit da non dismettere mai, da serate di gala. Specie se cominci a risentire la musichetta della Champions. E allora, sono sei i successi di fila. E quel fossato lì, a dividere la capolista dalle teoriche inseguitrici.
Ma è stata una vittoria utile, al di là del risultato. Una tappa nel percorso di crescita. Come un gruppo di autocoscienza, di quelli in voga negli anni ’70. Il Napoli si è guardato in faccia, ha ritrovato se stesso. C’è un dna da non tradire, una missione da rispettare. Le triangolazioni, i duetti, gli scambi rapidi. Il giropalla, le sovrapposizioni. Ci sono gli spazi da occupare, i vuoti da riempire. Come negli scacchi, ma con leggerezza. Tutto in armonia creativa. Avviene dal 15 agosto scorso, esordio in campionato a Verona. Quant’è lontano il “corto muso”, dal gruppo Spalletti. Il linguaggio della speculazione non può abitare tra Castel Volturno e Fuorigrotta. Il Napoli e il gioco arido sono rette destinate a non incontrarsi mai. I sogni, sempre più reali, sono invece dietro l’angolo.
lunedì, 13 Febbraio 2023 - 12:50
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