Napoli, cesareo con urgenza dopo un’induzione dolorosa: neonata muore, 31enne sporge denuncia


C’è una giovane coppia a Napoli che in 24 ore è passata dalla gioia al dolore. E che adesso chiede alla procura della Repubblica di Napoli di conoscere la verità su quanto accaduto. Lo scorso 21 febbraio all’ospedale Villa Betania la 31enne Giulia C., incinta, avrebbe dovuto mettere al mondo la sua bambina, Camilla. Ma la neonata non ce l’ha fatta. Lei, in un’intervista a ‘Il Mattino’, punta l’indice contro i tempi di gestione del parto: «Sono intervenuti troppo tardi, per questo è morta mia figlia».

Ma riannodiamo i fili della vicenda. Giulia, che ha superato le 37 settimane di gestazione, arriva al pronto soccorso, accompagnata dal marito Claudio V. nel pomeriggio di martedì 21 febbraio. Le si sono rotte le acque. La ragazza viene ricoverata. Non ci sono contrazioni e così va in reparto. Vengono avviati una serie di accertamenti di routine.

Giulia trascorre la notte, poi il giorno dopo partono le terapie per indurre il parto. Alla 31enne viene somministrata una prima pillola per aumentare le contrazioni necessarie per un parto naturale. Qualche ora dopo Giulia assume una seconda pillola. Ma a questo punto la giovane lamenta forti dolori all’utero.

«Dopo la seconda pillola, stavo così male che mi hanno somministrato un farmaco via flebo per ridurre il dolore e le contrazioni – ha raccontato a ‘Il Mattino – Sentivo una violenta tachicardia e, nel frattempo, proseguivano a farmi visite interne». Poi intorno alle 15 Giulia viene trasferita in sala operatoria per un parto cesareo. Ma la neonata nasce con gravissime complicazioni.

Giulia l’ha potuta tenere in braccio pochi istanti prima che la bambina si spegnesse. Una storia drammatica sulla quale la procura dovrà fare chiarezza. Anche l’ospedale di Villa Betania ha aperto un’indagine interna.

lunedì, 27 Febbraio 2023 - 13:41
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