Sanità in Campania, schiaffo della Corte dei Conti alla Regione: «Vicende scabrose, tutelare gli indigenti»


Inaugurazione dell’anno giudiziario della Corte dei Conti della Campania, è ancora allarme sanità. A cominciare dai rapporti tra Regione e centri privati. «Abbiamo tastato con mano, anche vedendo i singoli funzionari, ed è come sparare sulla Croce Rossa – dice il sostituto procuratore Michele Ferrante, in un incontro alla vigilia della cerimonia di oggi a Napoli -: c’è gente che, nella maggior parte dei casi, non sa accendere un computer, è brutto dirlo ma è così. Qualsiasi settore della spesa sanitaria convenzionata è esposto a questi fenomeni».

Secondo il magistrato «basterebbe un informatico che programmi dei sistemi automatizzati, e non scapperebbe più un euro, sarebbe tutto recuperato, rimesso ad una dialettica ordinaria, tra controparti contrattuali minimamente allo stesso livello». Purtroppo «è vero – aggiunge Ferrante – che c’è una “cattura” dell’impresa pubblica da parte dell’impresa privata, straordinariamente più efficiente, e delle volte straordinariamente più rapace».

A margine delle inchieste, anche storie umane, connesse alla gestione sanitaria. «Speriamo di aver dato un contributo su questa vicenda, e di poterlo continuare a dare alle persone, che – avverte il sostituto procuratore Mauro Senatore – sono i nostri contribuenti. Ciò che ci spinge sono vicende scabrose, nelle quali magari ognuno di noi quotidianamente si trova ad operare. Quanti di noi, rivolgendosi ad un centro privato, possono sentirsi rispondere che sono i finiti i budget e devono tornare nei prossimi mesi». Tuttavia, «avere una risposta del genere da un centro privato è inaccettabile, l’amministrazione che commissiona la spesa, la Regione, dovrebbe essere al corrente di quello che serve, calcolando anche il differenziale possibile legato a situazioni particolari. Quando c’è qualcosa del genere, probabilmente c’è qualcosa che non è andato».

Senatore chiarisce: «Noi rispondiamo a persone che davvero non possono permettersi di rivolgersi privatamente a quel centro, abbiamo avuto testimonianze indirette di persone che non ce la fanno ad arrivare a fine mese, che non riescono a mettere insieme il pranzo con la cena, e che avrebbero dovuto pagare delle prestazioni semplici per pagare il livello del loro colesterolo». Tutto ciò, «quando poi abbiamo riscontrato che c’era uno spreco inimmaginabile, e che sarebbe stato sufficiente un controllo per consentire a quella persona di avere i suoi controlli».

La relazione del procuratore regionale facente funzioni, Gianluca Braghò, invece fornisce «l’aggiornamento sull’indagine relativa alla gestione dell’emergenza pandemica da Covid 19 e riguardante l’indebita percezione di provvidenze pubbliche da parte delle cliniche private della Regione Campania per effetto di accordo, ritenuto illegittimo, intercorso in data 28 marzo 2020 tra la Regione e l’Aiop (Associazione Italiana Ospedalità Privata)». L’ufficio inquirente «ricorda, al riguardo, che l’intervento della Procura contabile ha scongiurato un danno da pagamento di prestazioni sanitarie mai rese né rendicontate pari ad oltre 40 milioni di euro (pari alle fatture emesse dalle cliniche per prestazioni di cura non rese) e si sta procedendo per il recupero di un danno, attuale e concreto – che residua all’esito dell’effetto conformativo – pari ad oltre 3 milioni di euro».

È stato depositato, infatti, nel 2022 «atto di citazione per un importo di euro 220.000,00 in favore dell’Asl di Benevento nei confronti di un dirigente dell’amministrazione regionale campana e del legale rappresentante di una clinica privata aderenti all’accordo insistenti sul territorio della relativa provincia». Per effetto «dell’integrale recupero del danno, acclarato dalle indagini delegate con supplemento istruttorio – afferma la relazione -, le altre istruttorie relative alle altre aziende sanitarie sono state invece archiviate con decreto tempestivamente notificato a tutti i soggetti invitati». I capitoli spinosi non sono finiti. C’è, ad esempio, quello delle gare d’appalto. «Un altro atto introduttivo del giudizio di responsabilità – spiega il procuratore regionale – è stato depositato per danno complessivo pari ad euro 3.874.248,49, preceduto da sequestro conservativo di pari importo attivato contestualmente all’invito a dedurre, derivante dalla condotta dolosa realizzata da dirigente dell’ASL NA1 preordinata a consentire procedure di affidamento senza gara e con prezzi superiori a quelli di mercato in danno dell’azienda sanitaria locale campana».

Numerose le reazioni politiche. «Obbiettivi di spesa non raggiunti, fondi quindi perduti. Pessima qualità dei servizi sia in termini di prestazioni ospedaliere che di assistenza sul territorio – dichiara Sergio Rastrelli, senatore campano di Fratelli d’Italia, coordinatore cittadino del partito di Giorgia Meloni -: oggi la Corte dei Conti ha confermato come la Regione Campania sia capace di eccellere solo in sprechi e inefficienze. Ecco chi ha messo realmente la sanità in ginocchio: i veri attacchi alla sanità pubblica in Campania arrivano da chi l’ha malamente gestita anziché governarla».

Vincenzo Ciampi, consigliere regionale del Movimento 5 stelle e membro della commissione sanità, sottolinea: «La denuncia della Procura regionale della Corte dei Conti della Campania sulle distorsioni esistenti nel sistema sanitario purtroppo non ci sorprende. Da anni denunciamo i tagli, le irregolarità, gli sprechi di denaro pubblico e la mancanza di controlli sulla sanità privata. Togliere risorse alla sanità pubblica ha determinato gravi conseguenze. Costringere i cittadini a ricorrere ai centri convenzionati privati, pur non avendo sempre le possibilità economiche, è inaccettabile. Se il servizio sanitario regionale in Campania è allo stremo, l’unico responsabile è il governatore, che ha adottato una politica di sistematico smantellamento della sanità pubblica in favore di quella privata».

Per Fulvio Martusciello, coordinatore regionale di Forza Italia, «La Corte dei Conti muove dei rilievi alla gestione della Sanità campana che il presidente De Luca non può ignorare. C’ è bisogno di meno sprechi, più trasparenza e più controlli sulla spesa. Per questo motivo serve anche un efficientamento della risorsa informatica, se è vero che ci sono funzionari regionali incapaci di usare il PC. Certo, alla Sanità campana occorrono risorse per affrontare l’ emergenza dei pronto soccorsi, la carenza dei medici, e ridurre le liste di attesa. Ma non si può solo battere cassa se non si garantisce una gestione oculata dei fondi». Il segretario regionale della Lega, Valentino Grant, trova «allarmante e scabrosa la situazione sugli sprechi della sanità in Campania» e «anche dalla Corte dei Conti arriva un monito severo alla gestione del governatore De Luca».

E il capogruppo leghista in consiglio regionale, Severino Nappi, sintetizza: «La sanità in Campania, come hanno rilevato ancora una volta i magistrati della Corte dei Conti, è totalmente allo sbando. Sprechi di denaro pubblico senza fine, ritardi biblici, inefficienze, rapporti opachi tra Regione e centri privati, e soprattutto totale mancanza di controlli anche per inadeguatezza e incompetenza dei funzionari, che in molti casi non sanno nemmeno accendere un pc».

martedì, 28 Febbraio 2023 - 20:35
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