Tante domande per il ko con la Lazio, ma ora stop a inutili polemiche | L’intervento

Fabio Visco
di Fabio Visco, avvocato

E’ solo una battuta di arresto o si è rotto qualcosa in un meccanismo sino a ieri perfetto? Esiste davvero il rischio di rovinare una stagione che sembrava trionfale? La settimana trascorsa a parlare di come e quando festeggiare il terzo scudetto ha inciso sulla prestazione?
Sono queste le domande che tutti i tifosi del Napoli si pongono in queste ore immediatamente successive alla sconfitta con la Lazio maturata al termine di una partita rivelatasi molto complicata dal punto di vista tattico.
Un primo tempo giocato sottotono e sotto ritmo dagli azzurri, in cui l’unica vera occasione da gol è stata della Lazio con il colpo di testa di Vecino che capitan Di Lorenzo ha respinto quasi sulla linea con un intervento tutt’altro che semplice.

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La gabbia predisposta da Sarri su Lobotka ha dato i suoi frutti e stavolta l’abbassamento delle nostre mezz’ali per dare man forte allo slovacco non ha sortito l’effetto di creare delle vere alternative in fase di costruzione a causa del pressing attento e continuo di attaccanti e centrocampisti laziali.
Anche l’assenza di Mario Rui ha tolto qualcosa al gioco del Napoli sia perché la sua visione di gioco e la sua tecnica in un match del genere sarebbero state più utili della fisicità di Oliveira, sia per la prestazione piuttosto opaca dell’uruguaiano.


Nella ripresa gli azzurri stavano alzando finalmente i ritmi e stavano iniziando a trovare più spazi di manovra tra le linee, pur senza creare vere e proprie occasioni da gol, quando da un errore di Kvara che, in fase di ripiegamento, invece di colpire verso l’esterno come in genere si fa quando non si ha l’appoggio facile al compagno, rimette la palla verso il centro consentendo a Vecino di pescare il jolly con il tiro della domenica.
Il tempo di reagire ci sarebbe anche ed i nostri ci mettono pure rabbia e determinazione ma la Lazio non si disunisce e l’unica occasione per pareggiare rimane la traversa di Osimhen ed il colpo di testa di Kim sulla successiva ribattuta, visto che anche l’assalto finale con l’inserimento della seconda punte ed il passaggio al 4-2-4 non produce nulla.
Insomma, ieri sera ci è stato servito un cocktail dal sapore amaro – composto dal buon approccio tattico della Lazio, dalla scarsa vena dei nostri, dalla statistica (prima o poi qualcosa per strada devi lasciare) ed anche da un po’ di sfortuna (il tiro di Vecino che rimbalza prima a terra e poi si infila nell’angolo capita una volta ogni anno) – che non bevevamo da tempo e che fa sorgere le domande poste all’inizio.


La psicologia del tifoso, soprattutto quella del tifoso napoletano da sempre prigioniero di scaramanzie e disabitudine alla vittoria, è molto particolare e soggetta ad altalene emotive che neanche Freud potrebbe guarire ed anche chi scrive è in preda ad uno scoramento francamente eccessivo rispetto ad un vantaggio di 15 punti sulla seconda a 13 giornate dalla fine di un campionato che ancora non ci ha detto chi è il nostro rivale più temibile, vista la pochezza dimostrata sinora dalle inseguitrici.


Un approccio razionale non può che portare a credere che siamo dinanzi ad un incidente di percorso che nulla ha a che vedere con i discorsi sui festeggiamenti prematuri o meno e con l’euforia che si percepisce in città: Spalletti e i suoi ragazzi sono dei professionisti seri ed affiatati che per tutta la stagione hanno marciato decisi verso l’obiettivo (la reazione alla sconfitta di Milano lo dimostra) e, certamente, in questa corsa verso la storia non si faranno distrarre da elementi esterni con i quali, peraltro, calciatori ed allenatori sono abituati a convivere sia nei momenti positivi che in quelli negativi.


Il problema vero è il nostro. Siamo noi tifosi che, soprattutto a causa della compulsiva ricerca di polemica che caratterizza i social, ci lasciamo prendere dalla emotività e rischiamo di non goderci una stagione che probabilmente ricorderemo per decenni.


Ed allora vorrei chiudere con un appello a tutti i miei fratelli azzurri. Chi vuole festeggiare già da ora lo faccia, chi vuole aspettare la matematica la aspetti, chi vuole sognare Istanbul la sogni, chi pensa che lo scudetto è ancora tutto da conquistare lo pensi, ma nessuno giudichi negativamente il comportamento degli altri alimentando polemiche inutili e divisive in quella che potrebbe essere una annata da consegnare alla storia o addirittura alla leggenda, perché in fondo la parte più bella del viaggio è la strada che percorri per arrivare alla meta.
Forza Napoli sempre.

sabato, 4 Marzo 2023 - 12:52
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