Milano, ucciso a 11 anni mentre era in bici: imputato vuole patteggiare a 5 anni. Il gip dice ‘no’: pena troppo bassa


Aveva 11 anni, ‘Momo’. E la passione per la musica. Per il rap, per l’esattezza. Si era messo a scrivere anche un testo tutto suo. Ma un anno fa il suo sogno di lasciare un segno nella musica si è infranto.

Mohanad Moubarak, che tutti chiamavano ‘Momo’, perse la vita il 9 agosto del 2022. Era in bici e si trovava in via Bartolini, nella zona di viale Certosa alla periferia di Milano, poco lontano dal ristorante del padre, quando un pirata della strada lo travolse uccidendolo. Quel pirata della strada, dieci giorni dopo, fu arrestato: si tratta dell’italo marocchino Nour Amdouni di 20 anni.

Amdouni, oggi, avrebbe voluto chiudere il processo che lo vede imputato per la morte di ‘Momo’ con una condanna a 5 anni di reclusione: aveva chiesto di patteggiare e la procura di Milano aveva pure dato l’ok.

Ma il giudice per le indagini preliminari Lorenza Pasquinelli del Tribunale di Milano ha respinto la richiesta di patteggiamento ritenendo la pena non congrua rispetto al fatto contestato. In altri termini per il giudice quella pena è troppo bassa. L’udienza è stata rinviata al 30 marzo. Il 20enne, assistito dall’avvocato Robert Ranieli, verrà processato con rito abbreviato, formula che prevede lo sconto di un terzo della pena.

La notte della tragedia Amdouni era alla guida di una Smart, mentre ‘Momo’ era in bici, stava aspettando che il padre chiudesse il ristorante per fare ritorno a casa. Come ricostruito nell’indagine della Polizia locale, il giovane aveva assunto cannabinoidi, non aveva conseguito la patente e guidava con una gamba ingessata.

mercoledì, 15 Marzo 2023 - 15:30
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