Il nuovo Pd vuol silurare De Luca, ma lui resiste: dopo Pasqua il primo round col commissario Misiani

Vincenzo De Luca
Il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca (foto Kontrolab)

Per adesso si studiano, come due pugili che non affondano ancora il colpo. Il commissario del Pd campano, Antonio Misiani, e il governatore Vincenzo De luca dovrebbero incontrarsi dopo Pasqua. «Assolutamente sì, Misiani è un bell’uomo» risponde ironico De Luca, a chi gli chiede se vedrà il commissario, nominato dalla segretaria Schlein.

Molto più misurato Misiani, giunto a Napoli lunedì scorso, senza rilasciare dichiarazioni su De Luca. Ma la sua missione è chiara: chiudere con l’era dei cacicchi, come ha promesso Schlein. E il cacicco numero uno siede proprio a Santa Lucia. Da lì, dal palazzo della Regione, non risparmia stoccate al nuovo corso del Pd. «Vengo da una grande e glorioso partito che è tuttavia morto tra gli applausi – spiega De Luca -. In quel partito c’erano uomini che si chiamavano Enrico Berlinguer, Amendola, Nilde Iotti, Terracini. Oggi abbiamo un po’ di arte povera tra di noi, rischiamo di morire tra le bandiere al vento».

De Luca non intende rinunciare al terzo mandato da presidente, quando si voterà per le regionali, nel 2025. Nei mesi scorsi, ha già annunciato: «Mi ricandido in eterno». E oggi avvisa Schlein, risfoderando il plurale maiestatis dei giorni migliori: «Staremo qui ancora per molti anni». Insomma, il governatore venderà cara la pelle. Anche a costo di candidarsi contro il Pd, sostenuto dalle sue truppe cammellate. «Abbiate fede – dice – vi ho promesso momenti di effervescenza e di allegria, facciamoci Pasqua e le pastiere e poi vedrete che ci ritroveremo».

giovedì, 6 Aprile 2023 - 12:41
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