C’è una famiglia, in Puglia, che oggi avrebbe dovuto festeggiare la Pasqua, ricongiungendo le strade di genitori e figli divisesi per i percorsi universitari dei ragazzi. Invece oggi quella famiglia piange per un lutto improvviso e lacerante.
Antonio, 29 anni, si è tolto la vita venerdì (7 aprile) perché l’ambito sogno della laurea era divenuto un percorso complicato e lui era finito schiacciato sotto il peso del mancato raggiungimento dei traguardi che tutti attendevano. «La mia vita è inconcludente e inutile», ha scritto Antonio tra le pagine di un Block notes sul quale aveva riversato tutto il proprio malessere.
Residente a Manduria (in provincia di Taranto), Antonio Corrado frequentava l’Università ‘Gabriele d’Annunzio’ a Chieti e studiava Medicina. Viveva lì vicino, in un appartamento condiviso con la sorella che era iscritta allo stesso ateneo. E’ stata lei a ritrovare il fratello senza vita. Antonio si è impiccato: Il 29enne era indietro con gli esami, su due in particolare si era come arenato ma sembra che ai familiari avesse detto di averli superati, forse sperando di farcela negli appelli successivi. Forse la difficoltà nel recuperare o di affrontare i genitori e dire loro la verità, l’hanno fatto sentire come in un angolo.
Antonio si è tolto la vita, lasciando 42 fogli di un block notes attraverso i quali raccontava la propria sofferenza per il mancato traguardo della laurea e le bugie raccontate ai genitori.
Solo il 2 marzo scorso si è uccisa a 27 anni, buttandosi giù da un dirupo a Somma Vesuviana, in provincia di Napoli, Diana, a cui mancava un solo esame, latino, per la laurea in Lettere moderne, schiacciata dal peso di aver comunicato a tutti la falsa data della sua laurea.
domenica, 9 Aprile 2023 - 20:48
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