Ucciso nell’attentato a Tel Aviv, il pm di Roma apre un’inchiesta: ascoltati gli amici. La salma di Parini accolta da Mattarella

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L'avvocato Alessandro Parini morto in un attentato a Tel Aviv

La salma di Alessandro Parini è rientrata in Italia ieri pomeriggio e oggi sarà oggetto dell’autopsia disposta dalla procura di Roma. La magistratura inquirente capitolina, infatti, ha aperto un fascicolo di indagine parallelo a quello delle autorità israeliane sull’attentato che è costato la vita al giovane avvocato. L’esame si svolgerà al Policlinico Gemelli: l’obiettivo è chiarire le cause della morte del giovane e accertare se il decesso sia legato all’impatto con l’auto, alla cui guida c’era un cittadino arabo-israeliano Yousef Abu Jaber (poi ucciso dalla polizia), ed escludere la presenza di proiettili o ferite da arma da fuoco sul corpo di Parini.

Il pm Gianfederica Dito vuole effettuare, quindi, esami strumentali approfonditi anche se le prime indagini forensi sul corpo della vittima effettuate all’Istituto di medicina legale Abu Kabir di Giaffa non hanno riscontrato alcun colpo d’arma da fuoco sul corpo del giovane che, secondo le autorità israeliane, è stato ucciso dal violento impatto con l’auto. A conferma di questi elementi le consistenti ferite alla testa e alla schiena che – hanno constatato i medici – sono compatibili con il colpo.

La procura procede per attentato con finalità di terrorismo, omicidio e lesioni. L’avvocato 35enne stava passeggiando sul lungomare di Tel Aviv nel suo primo giorno di vacanza quando un’auto kamikaze si è lanciato sulla folla. Ascoltati dai carabinieri del Ros, nella giornata di ieri, alcuni amici di Alessandro che si sono salvati per miracolo. La comitiva, dopo essere arrivata a Tel Aviv e aver fatto sosta in albergo per posare le valigie, si era diretta a piedi verso il lungomare per raggiungere un altro gruppo di amici che si trovava in città già dalla mattina. I testimoni hanno affermato di avere sentito il rumore di un’auto che procedeva ad alta velocità e poi degli spari. Gli amici di Parini non ricordano nulla, però, dell’impatto ma hanno affermato di essersi in un primo momento allontanati di corsa per poi tornare indietro e individuare il corpo di Parini e la sua testa in una pozza di sangue. Gli amici hanno atteso l’arrivo dell’ambulanza e poi si sono recati tutti in ospedale dove hanno saputo della morte del giovane avvocato romano. L’attentatore ha ferito altri sette turisti, due dei quali italiani: uno di loro, Roberto Nicoli (39 anni), bergamasco, è stato sottoposto ad un intervento chirurgico.

Grande commozione per il rientro della salma di Parini
Ad accogliere il feretro avvolto nella bandiera italiana, assieme ai familiari, c’erano il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ed il ministro degli Esteri Antonio Tajani, che hanno reso omaggio alla salma. Alla cerimonia, durata circa 15 minuti, ha partecipato anche il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri. In mattinata era stato il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu a telefonare al presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, per esprimere le proprie condoglianze per la morte del giovane avvocato amministrativista.

E’ tutto già pronto per i funerali
Subito dopo l’autopsia la salma di Parini verrà restituita ai familiari: la camera ardente aprirà nel pomeriggio alle 15 nella basilica dei santi Pietro e Paolo, all’Eur, mentre i funerali sono in programma giovedì alle 15 sempre nella stessa chiesa.

mercoledì, 12 Aprile 2023 - 08:05
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