Mutui casa, tassi da incubo: superato il 4% e si salirà ancora. Codacons: «Difficoltà a pagare le rate per 2 milioni di famiglie»

mutuo casa

I tassi di interesse dei mutui per l’acquisto di casa sfondano la soglia del 4% e galoppano verso un ulteriore, e non indolore, rialzo che – secondo gli economisti – proseguirà anche nei prossimi mesi, perlomeno fino alla seconda metà dell’anno in corso. Un incubo. Che bloccherà i sogni di molti di acquistare casa per via dell’impossibilità di fare fronte alle rate che mensilmente si dovrebbero pagare, e che turba i sogni di chi, invece, il mutuo ce l’ha già e ha visto lievitare le rate (in caso di tasso variabile).

A rinunciare all’investimento nel ‘mattone’ saranno le fasce della popolazione meno abbienti, che già devono fare i conti con l’erosione del reddito dovuto alla crescita dei prezzi e alle maxi bollette. La crescita dei tassi frena poi chi ha intenzione di chiedere un nuovo finanziamento, allontanando le fasce della popolazione meno abbienti. Se infatti fino a inizio 2022 i prestiti alle famiglie per l’acquisto di abitazioni veleggiavano su flussi consistenti e tassi poco sopra l’1,1-1,2% con Taeg sull’1,7-1,8%, tutto è cambiato con la fine della politica monetaria espansiva. Mese dopo mese le banche e il mercato hanno aumentato i tassi dei finanziamenti arrivando, come rileva la Banca d’Italia, al 4,12% del Taeg (comprensivo di spese accessorie) a febbraio. «Un mutuo a tasso variabile costa oggi fino a 3.240 euro in più rispetto al 2021 – fa i conti il Codacons -. Se si considerano tutti gli incrementi imposti dalla Banca centrale europea a partire dallo scorso anno, la rata mensile di un mutuo a tasso variabile è salita complessivamente tra i 210 e i 270 euro rispetto a quanto pagato nel 2021».

Tradotto in soldoni: su una fascia media di mutuo a tasso variabile di importo compreso tra i 125 mila e i 150 mila euro, per una durata di 25 anni, ossia l’importo più richiesto in Italia da chi accende un finanziamento per l’acquisto di una casa, le ripercussioni economiche sulle famiglie che hanno acceso un mutuo a tasso variabile sono comprese tra i 2.520 e 3.240 euro di maggiori costi all’anno. «Non è certo un caso se, nell’ultimo anno, ben 2,4 milioni di famiglie con un mutuo a tasso variabile hanno dichiarato difficoltà nel pagamento delle rate» conclude l’associazione.

Anna Rea, Presidente di Adoc, sollecita «provvedimenti da parte del Governo per tutelare chi ha acquistato un immobile» e invita Bankitalia a «dare delle indicazioni al sistema bancario per concedere delle moratorie per sospendere le rate alle famiglie in difficoltà e favorire la conversione dei mutui a tasso fisso a chi lo richiede». «Si tratta di un’emergenza – ha concluso la Presidente di Adoc – dobbiamo evitare che intere famiglie finiscano sul lastrico». Come ricorda Massimiliano Dona, presidente dell’Unc, «rispetto a febbraio 2022, quando erano a 1,85, i tassi decollano di 2,27 punti percentuali».

Ma a cosa si deve questo incremento dei tassi? Tutto è cominciato agli inizi del 2022 quando, per contrastare l’inflazione la Bce ha inaugurato un incremento del costo del denaro. La manovra ha avuto ripercussionioni sui tassi dei nuovi mutui. Da un tasso medio (che tiene conto sia dei fissi sia dei variabili) poco sopra l’1,2%, si è passati all’1,8% di inizio 2022 e quindi, in un solo anno, al 4,12% di febbraio 2023 con la prospettiva di ulteriori aumenti, visti i nuovi rialzi della Bce. Nella tabella l’andamento del tasso Taeg (comprensivo di oneri accessori) calcolati dalla Banca d’Italia negli ultimi mesi. Da ricordare che a giugno 2012 il Taeg era al 4% per scendere poi sotto il 3% nel 2013 e sotto al 2% nel 2019.

sabato, 15 Aprile 2023 - 13:14
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