Giustizia, Nordio annuncia: «Pacchetto di riforme entro fine maggio, ma su Csm e separazione carriere tempi più lunghi»


Le riforme sulla Giustizia, a cominciare dalla separazione delle carriere, si faranno ma interventi di questi portata che vanno ad incidere sulla Costituzione richiedono processi lunghi e grande attenzione per la riscrittura delle regole.

Ospite a ‘Che tempo che fa’ di Fabio Fazio, il Guardasigilli Carlo Nordio – presente in video collegamento – manda un messaggio all’elettorato di centrodestra e ai magistrati e si sbilancia con una sorta di tabella di marcia: «Entro la fine di maggio proporremo il primo pacchetto di riforme». La cifra «garantista» caratterizzerà ogni misura. Nordio traduce così il concetto: le riforme vedranno l’«enfatizzazione della presunzione di innocenza e certezza della pena una volta che la colpevolezza è stata accertata dal giudice, che non significa necessariamente carcere».

Tempi invece più lunghi per la separazione delle carriere e per la riforma del Coniglio superiore della magistratura: «La riforma della giustizia non si può fare in uno, due, tre mesi, capisco l’impazienza degli elettori e anche dei lettori per quello che può sembrare un ritardo, ma quando si formula una legge nuova anche una virgola deve essere calibrata, altrimenti ne cambia il senso».

Quanto alle intercettazioni, la riforma che sarà nel pacchetto previsto per la fine di maggio riguarderà «i terzi» e va capito in che modo la questione della pubblicazione: «Se Tizio parla con Caio e cita Sempronio», spiega Nordio, quest’ultimo «è senza difesa e il suo nome può finire sui giornali senza che possa interloquire. I delinquenti tanto più sono delinquenti, tanto più partono dal presupposto di essere intercettati e quindi se Tizio e Caio citano Sempronio, molto spesso è perché vogliono che Sempronio sia compromesso, perché sanno di essere intercettati. Allora uno degli obiettivi di questa riforma è di evitare che i terzi estranei al processo vengano comunque coinvolti con un vulnus terribile per la loro onorabilità e talvolta anche per la loro salute».

Resta poi un altro punto da affrontare, quello che Nordio tocca appena: «Il problema è quello della pubblicazione di notizie».

Sulle carceri il ministro insiste sulla necessità di recuperare strutture già esistenti allo scopo di redistribuire il numero della popolazione detenuta e incidere sul sovraffollamento: «Abbiamo un sistema carcerario che è obsoleto, è difficilissimo costruire delle carceri perché nessuno le vuole alle proprie spalle». Quindi «la mia proposta è adattare tutta una serie di caserme dismesse» che «sono perfettamente compatibili con la sicurezza di un carcere e che consentono le due attività che sono fondamentali nella rieducazione del detenuto: lo spazio aperto, quindi lo sport, e il lavoro. Nulla quanto il lavoro riduce all’interno di un carcere la conflittualità e la tensione e rieduca».

domenica, 23 Aprile 2023 - 22:49
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