La festa infinita di Napoli, città mondo senza confini di spazio e tempo

di Gianmaria Roberti

Il gol di Osimhen al 52′ di Udinese-Napoli è stato come il primo fuoco d’artificio di un Capodanno napoletano, ai quattro angoli del globo. La rete dell’1-1 ha riportato le lancette della storia sul meridiano azzurro, fino al fischio finale del Dacia Arena, con la matematica conquista del terzo scudetto. E come nella notte di San Silvestro, un’euforia incontenibile è esplosa, a cavallo di diversi fusi orari: da Parigi a New York, da Londra a Los Angeles, da Berlino a Sidney.

Nessuna squadra ha tanti tifosi originari, cioè di radici napoletane e non simpatizzanti, in tante parti del mondo. Una ricerca di un istituto statunitense, specializzato in demografia, ha stabilito come Napoli sia solo la quinta città, per numero di napoletani. Ne contano di più, in ordine, San Paolo del Brasile, Buenos Aires, Rio de Janeiro e Sidney. E poi ci sono New York, Londra, Toronto, Berlino e Monaco di Baviera. D’altronde Napoli è terra di emigrati, e questo contribuisce. Ma è anzitutto uno stato d’animo, prima che una città. Molti la identificano con la sua cinta daziaria. Con i confini di un luogo problematico, diviso tra splendori e miserie. Ma sbagliano: Napoli non è un’essenza fisica, ma mentale. Essa abbraccia l’universo, e i figli di Partenope sono cittadini del mondo.

Sono tristi le polemiche di casa nostra. Il vociare disarticolato delle contrade, chiuse e ripiegate su se stesse, a difesa di un’immaginaria piccola patria. Provinciali e beceri, i “guardiani dell’identità” non vedono oltre il loro naso, e si illudono di impedire la festa ai napoletani. Ma hanno lo sguardo basso, sempre torvo, e gli sfugge l’ampiezza dell’arco terrestre. Quello è il posto dove alberga Napoli, incontrando l’orbe terracqueo.

La festa azzurra è qui, come nell’altro emisfero. È nell’ex sindaco della Grande Mela, Bill De Blasio, supertifoso azzurro, fiero delle sue origini sannite. La scopri a Trafalgar Square, dove legioni di napoletani hanno invaso la piazza di Londra, con le loro bandiere. La puoi vedere nei caffè di Little Italy o nei lounge bar della Florida. Oppure negli occhi di Giuliana Alinei, giovane tifosa italofrancese, commossa fino alle lacrime per un gol di Simone Verdi, in un’iconica immagine, rubata dalle telecamere di Torino-Napoli del 2018. Napoli è una dimensione sentimentale, un’esperienza storica, impastata di ubiquità, fuori dal tempo e dallo spazio. È qui, è lì, e in ogni dove. Lo stesso posto in cui, adesso, troverete la gioia per questo tricolore.

domenica, 7 Maggio 2023 - 19:22
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