Dal campo di calcio alla cella di un carcere. Perché in terra di camorra il sangue chiama sangue e quando il cordone ombelicale non è mai stato reciso, pure chi sembrava essere riuscito a costruirsi una vita diversa da quella del ‘sistema’ si ritrova risucchiato nelle logiche di vendetta e violenza. Gaetano Maranzino, centrocampista del Portici e ‘allevato’ nelle giovanili dell’Inter, è uno dei due arrestati l’altra sera dalla polizia a seguito di un rocambolesco inseguimento cominciato in via Alessandro Volta e conclusosi nel quartiere Ponticelli.
Cugino di primo grado di Vincenzo Costanzo e a sua volta nipote acquisito del boss Antonio ‘fraulella’ D’Amico, il 23enne Maranzino è accusato di detenzione e porto illegale di arma, esplosione di colpi di arma da fuoco, e resistenza a pubblico ufficiale, reati aggravati dalla matrice camorristica. Con lui è finito in manette il 19enne Matteo Nocerino, anche lui figlio di questo quartiere soffocato dalla criminalità organizzata e anche lui con parentele ingombranti nel mondo del malavita locale. Nella notte tra venerdì 5 maggio e sabato 6 maggio, i due giovani – che viaggiavano in sella a uno scooter – hanno costretto all’inseguimento una volante della polizia del commissariato San Giovanni-Barra.
Gli agenti li hanno intercettati in via Alessandro Volta, dopo aver raccolto la segnalazione – proveniente dalla centrale operativa – di due scooter in fuga a seguito di una ‘stesa’ in piazza Volturno, la stessa piazza dove giovedì scorso è stato ammazzato Vincenzo Costanzo, il nipote 26enne di Antonio D’Amico e cugino di Maranzino. Mentre uno scooter, con due in sella, è riuscito a dileguarsi, Maranzino e Nocerino si sono ritrovati la polizia alle costole: il passeggero, a mo’ di minaccia ha pure puntato l’arma contro gli agenti, ma senza sortire effetto. In via Argine all’incrocio con via Mario Palermo, in pieno quartiere Ponticelli, la fine della fuga: gli agenti hanno bloccato i due. Il passeggero era in possesso di una pistola calibro 7,65 priva di cartucce, risultata rubata ad ottobre del 2022. Il conducente ha tentato di darsi alla fuga a piedi ma un agente, per farlo desistere dall’azione criminosa, ha esploso un colpo in aria bloccandolo.
Su di loro grava anche il sospetto di avere partecipato a quella ‘stesa’, forse un presagio di vendetta per l’omicidio di Costanzo.
Maranzino (difeso dall’avvocato Luca Mottola) e Nocerino (difeso dall’avvocato Sara Piccini) compariranno domattina dinanzi al giudice per le indagini preliminari Campanaro del tribunale di Napoli per l’udienza di convalida del fermo. Il pubblico ministero Simona Rossi della Direzione distrettuale antimafia di Napoli ha chiesto la misura del carcere. Pugno duro alla luce dell’episodio e e del contesto in cui l’arresto si è concretizzato.
Un contesto che ha risucchiato la vita di un ragazzo che aveva avuto una chance di affrancarsi dalle scelte di illegalità della sua famiglia. Figlio di Italia Scarallo (sorella di Anna, moglie di Antonio D’Amico), Gaetano Maranzino era entrato da ragazzino nelle giovanili dell’Inter. Giocava nel ruolo del centrocampista. L’Inter l’aveva tenuto con sé, portandolo prima nell’Under 17 e poi nell’Under 18. Poi la vendita alla Spal e da qui, di anno in anno, il passaggio ad altre squadre: una girandola di cambi, che hanno portato Maranzino sempre più vicino casa. Nella sua carriera più recente ci sono stati il Sorrento, l’Angri e da ultimo il Portici. Maranzino giocava praticamente a casa. Il che non gli ha giovato. Il distacco dalla famiglia non è mai avvenuto. Anche da ragazzino, anche quando militava nell’Inter, Maranzino non perdeva occasione di tornare a Ponticelli, dalla madre e da cugini ai quali era unito da un rapporto viscerale. Con Vincenzo Costanzo, poi, c’era un legame speciale: era come fossero fratelli. Così l’omicidio di Costanzo e il richiamo di quel modo violento di elaborare il lutto e la rabbia, hanno stravolto la vita di Maranzino. Stavolta non scenderà in campo, la sua partita adesso si giocherà in un’aula di Tribunale e la vittoria, alla luce dell’episodio che lo ha visto protagonista, è un risultato impossibile.
domenica, 7 Maggio 2023 - 14:21
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