Non un agguato di camorra, ma una ritorsione maturata in ambito familiare per una sospetta relazione clandestina. Sul duplice omicidio avvenuto a Sant’Antimo questa mattina prende corpo la pista di una vendetta per una presunta tresca che ha sconquassato un assetto familiare.
Il 29enne Luigi Cammisa e la 24enne Maria Brigida Pesacane sarebbero stati troppo vicini. Più di semplici cognati. All’interno della loro famiglia c’era qualcuno che si era convinto di ciò, pur venendo osteggiato dal resto dei componenti, e quel qualcuno avrebbe deciso di ricorrere alle armi per spezzare quel legame.
Le indagini dei carabinieri della compagnia di Giugliano sono orientate in una direzione precisa: esclusa con certezza la pista della criminalità organizzata, sono emersi elementi che racconterebbero l’esistenza di questa tensione per via della supposta relazione. Non solo: sono emersi elementi che condurrebbero al suocero dei due, cioè il padre del marito di Pesacane e padre della moglie di Cammisa. In queste ore i carabinieri lo stanno cercando.
I militari dell’Arma stanno inoltre lavorando per ricostruire la dinamica del duplice omicidio: il corpo di Cammisa era in strada, mentre quello di Pesacane era in un appartamento al civico 17 di via Caruso.
Inevitabili anche le verifiche sui cellulari delle due vittime e l’interrogatorio dei parenti delle due vittime.
giovedì, 8 Giugno 2023 - 10:56
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