Qatargate, revocati gli arresti domiciliari a Cozzolino: fissato l’interrogatorio


Qatargate, la Corte di Appello di Napoli ha revocato gli arresti domiciliari all’europarlamentare Andrea Cozzolino, indagato nell’ambito dell’inchiesta della procura federale di Bruxelles. cosiddetto Qatargate.

Nell’ordinanza si spiega che la decisione di annullare la misura cautelare si basa, tra l’altro, su una comunicazione dell’autorità giudiziaria del Belgio, pervenuta martedì scorso, nella quale viene reso noto che gli inquirenti hanno concordato con gli avvocati dell’europarlamentare una sua presentazione spontanea a Bruxelles per l’interrogatorio.

La data fissata è il prossimo 19 giugno. Il mandato di arresto europeo, contrariamente a quanto reso noto dai legali in precedenza, rimane in piedi. Tuttavia è stata revocata invece la segnalazione di Cozzolino sul Sistema di Informazione Schengen (SIS) attraverso il quale vengono segnalate le persone ricercate dalla polizia. 

L’europarlamentare del Pd, dunque, tira un sospiro di sollievo. «Cozzolino – riferiscono i legali dell’eurodeputato, gli avvocati Dezio Ferraro, Federico Conte e Raffaele Bifulco – si recherà ora a Bruxelles da uomo libero, per rendere interrogatorio e restare a disposizione dell’autorità giudiziaria».

A seguito della revoca del Mae, che «realizza l’obiettivo che la difesa si proponeva», Cozzolino e i suoi legali hanno rinunciato al ricorso per Cassazione pendente.

Un mese fa la Corte di Appello di Napoli aveva accolto l’istanza di estradizione e, contro questa decisione, i legali di Cozzolino avevano annunciato ricorso in Cassazione. Iniziativa alla quale non verrà dato seguito dopo la revoca del mandato di arresto europeo da parte dell’autorità giudiziaria belga. L’europarlamentare è indagato a Bruxelles per corruzione internazionale.

Secondo gli inquirenti Cozzolino, dal primo gennaio 2018 al 15 luglio 2022, in qualità di componente del Parlamento Europeo, presidente dal 2019 della Delegazione per le relazioni con i Paesi del Maghreb e co-presidente della Commissione Parlamentare Congiunta Euro-Marocchina, nonchè nella veste di componente della commissione speciale Pegasus, in concorso e in associazione con altri avrebbe «indebitamente ricevuto, per conto del governo del Marocco, verosimilmente da tale Atomun, denaro per esercitare le sue funzioni parlamentari europee in modo da favorire gli interessi del Marocco all’interno del Parlamento Europeo».

giovedì, 15 Giugno 2023 - 17:15
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