Il tempo sta scadendo, l’ossigeno a disposizione sta per esaurirsi. Sono ore cariche di tensione quelle che si stanno vivendo per localizzare il sommergibile disperso nel Nord Atlantico da domenica mentre era impegnato in una esplorazione turistica dei fondali sui luoghi del naufragio del Titanic. A bordo cinque persone. La Guardia Costiera statunitense, come reso noto dall’Indipendent, ha reso noto che, a bordo del Titan, l’«aria respirabile» potrebbe esaurirsi poco dopo le 5:00 ora standard orientale (Est) di domani (le 11:00 in Italia).
Imponente il dispiegamento di mezzi usati sino ad oggi per rintracciare il Titan: aerei militari, rompighiaccio e sottomarini battono da domenica le acque al largo dalle coste della provincia canadese di Terranova e Labrador. In particolare gli aerei statunitensi e canadesi impegnati nelle ricerche hanno coperto finora un’area di oltre 25.900 chilometri quadrati di mare.
Attualmente, secondo quanto riferito da Sky News, almeno cinque navi si trovano attualmente sul luogo del naufragio del Titanic, mentre altre quattro stanno arrivando ma è improbabile che raggiungano l’area mercoledì. Sky ha detto che i dati di tracciamento marino hanno mostrato che la nave da ricerca Polar Prince, la “nave madre” del sommergibile Titan, si trova nel sito, insieme a una nave per la posa di tubi delle Bahamas, Deep Energy, e a una nave commerciale, Skandi Vinland.
Le navi della guardia costiera canadese John Cabot e Atlantic Merlin sono arrivate nella notte, mentre l’imbarcazione di ricerca francese L’Atalante dovrebbe raggiungere la scena in serata. Altre quattro navi, tra cui altre due della guardia costiera canadese, una nave della marina militare canadese e una nave privata di supporto offshore, non dovrebbero invece arrivare prima di giovedì.
A bordo del Titan, dicevamo, ci sono 5 persone: il miliardario britannico Hamish Harding, il magnate pakistano Shahzada Dawood e il figlio di Dawood, Suleman. A bordo ci sono anche il CEO della compagnia Stockton Rush e l’operatore sottomarino francese Paul-Henri Nargeolet, soprannominato “Mr Titanic” per le sue frequenti immersioni nel sito.
Sullo sfondo di questa storia il licenziamento, avvenuto ad opera della OceanGate Expeditions (che gestisce il sommergibile), del direttore delle operazioni marittime, David Lochridge, avvenuto perché l’uomo aveva espresso timori in merito alla sicurezza del batiscafo.
I media statunitensi hanno recuperato gli atti di una causa giudiziaria del 2018 relativa al licenziamento. Proprio gli atti riportano le obiezioni che Lochridge – ex sommergibilista e sommozzatore – aveva posto alla sicurezza del sommergibile disperso, il “Titan”: un mezzo piuttosto rudimentale, pilotato tramite il joystick di una consolle per videogiochi. Lochridge era stato assunto da OceanGate Expeditions a maggio 2015 ed era stato promosso a direttore delle operazioni marittime, prima di essere licenziato con l’accusa di aver divulgato informazioni confidenziali. Nella causa del 2018, l’uomo sostiene invece di essere stato allontanato per aver sollevato «preoccupazioni di sicurezza critiche in merito al design sperimentale e non collaudato del Titan».
mercoledì, 21 Giugno 2023 - 13:55
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