Ha ucciso la moglie e la figlia 16enne, e ha ridotto in fin di vita il figlio primogenito. Alessandro Maja, interior designer dei locali vip, rischia la condanna al carcere a vita.
Nella giornata di ieri, venerdì 23 giugno, il pubblico ministero Martina Melita ha chiesto la condanna all’ergastolo per l’uomo nel corso del processo che si sta definendo dinanzi ai giudici della Corte d’Assise di Busto Arsizio. Maja è imputato del duplice omicidio della moglie Stefania Pivetta (56 anni) e della figlia 16enne Giulia, nonché del figlio 23enne Nicolò, un massacro avvenuto nella notte tra il 3 e il 4 maggio del 2022 a Semerate, comune di 16mila abitanti in provincia di Varese.
La difesa di Alessandro Maja, che dopo aver confessato ha detto “non so perché l’ho fatto”, ha chiesto di tenere in considerazione le attenuanti generiche in riferimento ai presunti problemi psichiatrici del suo assistito, di cui però non vi è traccia nella perizia richiesta dal Tribunale. Si torna in aula il prossimo 21 luglio per le repliche e la sentenza.
Presente in aula, al momento della requisitoria, sia l’imputato che il figlio Nicolò, sopravvissuto al massacro: il ragazzo indossava una maglietta con le foto della madre e della sorella; il giovane, dopo oltre 95 giorni di ospedale e numerosi interventi, sta tornando alla vita, anche se non sarà più la stessa. «Spero che gli venga data la pena che merita», ha detto al termine dell’udienza, spiegando di aver «pensato a mia mamma e mia sorella» quando il padre lo ha guardato. Nicolò, il sogno di diventare pilota infranto da quella notte terribile, ancora oggi però non ha ottenuto la risposta che attende da allora, ovvero cosa abbia spinto suo padre ad aggredire tutta la sua famiglia. Ancora oggi l’uomo non ha saputo spiegare perché abbia deciso di aggredire sua moglie e i suoi figli.
In quel periodo, come ha ricordato il padre di Stefania Pivetta, il 57 enne era spesso giù di corda, preoccupato per un tracollo finanziario di cui nessuno però avrebbe avuto contezza, ombroso, tanto che la donna gli aveva chiesto aiuto per dare “uno scossone” al marito, dicendosi preoccupata. Il giorno prima della tragedia il 57 enne si era seduto sul letto della figlia Giulia, poco prima che andasse a dormire, e le aveva detto “scusami”. La ragazzina lo aveva raccontato la mattina della tragedia, sempre a suo nonno. Quella notte poi, mentre tutti dormivano, Maja era salito al piano di sopra della villetta dove viveva con tutta la famiglia, ha colpito a martellate nel sonno la moglie Stefania, poi è andato in camera della figlia e ha aggredito anche lei, infine ha inferto svariati colpi alla testa anche a Nicolò.
sabato, 24 Giugno 2023 - 22:05
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