Tra le vittime di estorsione c’era anche un parente del ras Raffaele Imperiale, il ‘re’ del narcotraffico che aveva natali a Castellammare di Stabia e che ha fatto la fortuna del clan Amato-Pagano (gli scissionisti dei Di Lauro, per intenderci).
Questa mattina i carabinieri della compagnia di Castellammare di Stabia hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare a carico di 18 persone, ritenute appartenenti al clan Cesarano.
Il provvedimento, firmato dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Napoli, giunge a corollario di una inchiesta della Direzione distrettuale antimafia. Gli indagati sono accusati a vario titolo di associazione armata di tipo mafioso, tentato omicidio, estorsione aggravata dal metodo mafioso, porto illegale di arma clandestina aggravato dal metodo mafioso, rapina aggravata dal metodo mafioso, detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di soggetti detenuti.
Al centro delle contestazioni anche reati estorsivi aggravati dal metodo mafioso ai danni di imprenditori e negozianti dell’area stabiese. Tra le vittime anche un familiare di Raffaele Imperiale che alla fine dello scorso anno è passato a collaborare con la giustizia.
L’indagine è un seguito dell’inchiesta, avviata nel 2020, che nel 2021 è sfociata in diversi arresti. L’attività investigativa ha evidenziato che «al vertice del clan si collocherebbero le figure di Vincenzo Cesarano, detto “O Mussone”, Luigi Belviso e Giovanni Cafiero». In particolare, Cesarano , cugino degli storici vertici del clan Ferdinando Cesarano e Gaetano Cesarano, entrambi detenuti in regime di 41 bis, avrebbe gestito la cassa del clan, impartendo le direttive strategiche, mentre Giovanni Cafiero, genero di Gaetano Cesarano, oltre a partecipare alle riunioni nelle quali venivano decise le strategie del sodalizio e la questione del sostentamento degli affiliati detenuti, si sarebbe occupato del recupero dei crediti maturati da vari imprenditori. Luigi Belviso, invece, oltre a promuovere specifici reati fine e ad intrattenere rapporti con esponenti di altri sodalizi dell’area napoletana, nel 2021 avrebbe tentato invano di separarsi da Vincenzo Cesarano e di assumere la guida del clan, in forza dell’avallo dei boss fondatori, acquisito per il tramite di Giovanni Cafiero.
Le ordinanze di custodia cautelare in carcere:
1. Cesarano Vincenzo, nato a Pompei (Na) il 14.06.1961;
- Cafiero Giovanni, nato a Castellammare di Stabia (Na) il 29.03.1979;
- Belviso Luigi, nato a Castellammare di Stabia (Na) il 01.09.1978;
- Belviso Raffaele, nato a Vico Equense (Na) il 25.03.1980;
- Corbelli Francesco, nato a Castellammare di Stabia (Na) il 27.09.1988;
- Langellotto Bartolomeo, nato a Castellammare di Stabia (Na) il 22.02.1967;
- Langellotto Carlo Alberto, nato a Vico Equense (Na) il 14.05.1999;
- Bambace Andrea, nato a Castellammare di Stabia (Na) il 22.09.1988;
- Aprea Domenico, nato a Castellammare di Stabia (Na) il 03.03.1974;
- Di Martino Michele, nato a Castellammare di Stabia (Na) il 03.10.1965;
- Gambardella Gennaro, nato a Vico Equense (NA) il 04.12.1985;
- Di Martino Gerardo, nato a Castellammare di Stabia (Na) il 20.06.1989;
- De Iulio Guglielmo, nato a Castellammare di Stabia (Na) il 02.04.1983;
- Corbelli Francesco, nato a Castellammare di Stabia (Na) il 02.04.1960.
Le misure cautelare ai domiciliari
- Assante Francesco d’Assisi, nato a Castellammare di Stabia (Na) il 06.05.1983;
Persone sottoposte al divieto di dimora
- Belviso Luigi, nato a Castellammare di Stabia (Na) il 01.09.1978;
- Belviso Raffaele, nato a Vico Equense (Na) il 25.03.1980;
- D’Apice Vincenzo, nato a Castellammare di Stabia il 03.09.1963;
- D’Apice Domenico, nato a Castellammare di Stabia il 06.05.1992.
lunedì, 10 Luglio 2023 - 07:38
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