Tra le proteste delle opposizioni di centrosinistra, il via libera dalla Camera è arrivato. La proposta di legge Varchi che rende la maternità surrogata un reato universale ha ottenuto il disco verde in prima lettura parlamentare. I voti favorevoli sono stati 166, i contrari 109, gli astenuti 4.
Il voto contrario è arrivato da Pd, Movimento 5 Stelle, +Europa e Alleanza Verdi Sinistra. Il gruppo Azione-Italia Viva ha lasciato libertà di coscienza ai propri parlamentari e così sono uscite tre espressioni di voto diverse: quattro deputati hanno votato a favore (Mara Carfagna, Giuseppe Castiglione, Antonio D’Alessio, Maria Chiara Gadda e Ettore Rosato); sette contro (Fabrizio Benzoni, Maria Elena Boschi, Enrico Costa, Mauro Del Barba, Valentina Grippo, Matteo Richetti, e Daniela Ruffino); quattro si sono astenuti (Elena Bonetti, Isabella De Monte, Naike Gruppioni, Giulio Cesare Sottanelli). Il testo passa ora al Senato per il via libera definitivo.
Nella sostanza la proposta di legge prevede che la pratica della maternità surrogata – dal 2004 già vietata in Italia e punita con la reclusione fino a 2 anni e multe fino a un milione di euro – è perseguibile anche se commessa all’estero da un cittadino italiano. Le riserve sul piano giuridico delle opposizioni erano state sollevate anche da diversi giuristi nelle audizioni, ma la relatrice Carolina Varchi (Fdi), ha spiegato che l’introduzione del reato universale serve a disincentivare proprio il ricorso alla maternità surrogata all’estero. Teoricamente, dunque, quando le coppie tornano in Italia (sono soprattutto quelle eterosessuali a ricorrervi) potrebbero essere incriminate e finire in carcere con una pena da tre mesi a due anni. «La maternità surrogata è una pratica abominevole ed aberrante: lo dice la Corte costituzionale spiegando che lede la dignità della donna e mina nel profondo le relazioni umane – ha detto Varchi in aula – La maternità è unica, non sostituibile e non surrogabile. Noi riconosciamo come relazione la maternità, il diritto del bambino ad avere una mamma ed un papà. La sinistra italiana ipocritamente si strappa le vesti per i cuccioli di cani che vengono strappati via dalle mamme e non dice niente per i bambini. Diciamo no ad una pratica commerciale, a un mercato che muove miliardi ogni anno. La vita è un bene non commerciabile, la maternità non può avvenire dietro compenso, un bambino no è commerciabile e questo mercato deve avere fine».
Durante le dichiarazioni di voto dei parlamentari, all’esterno della Camera le deputate di Fratelli d’Italia hanno tenuto un flash mob sventolando le bandiere del partito e lo striscione ‘Utero in affitto reato universale. Difendiamo il copro delle donne’. Al flash mob ha partecipato anche il ministro per la Famiglia e la natalità Eugenia Roccella. «Penso che oggi sia una giornata molto importante perché il voto del Parlamento italiano pone l’Italia all’avanguardia a livello internazionale nella difesa dei diritti delle donne e dei bambini. Penso che si possa aprire un dibattito mondiale per arrivare alla abolizione totale di questa pratica disumana», ha detto il ministro.
Il dibattito in Aula è stato acceso. Maggioranza e opposizioni (di centrosinistra) si sono scontrate, ma la proposta di legge ha finito con il dividere anche lo stesso centrosinistra. Il segretario di +Europa Riccardo Magi aveva presentato un emendamento con il quale si chiedeva di regolamentare la Gpa in forma solidale, introducendo anche il registro nazionale delle gestanti. Magi, forse, si aspettava di ottenere il sostegno del centrosinistra e invece si sono ritrovati gli uni contro gli altri: il Movimento 5 Stelle si è astenuto; la ‘verde’ Luana Zanella, in un intervento appassionato, ha negato che possa esistere una maternità surrogata solidale, e che questa pratica sfrutta il corpo delle donne ed è una violenza anche al bambino poi strappato alla madre. Il gruppo di Avs si è diviso, con Sinistra italiana a favore dell’emendamento Magi e i Verdi contrari. Il Pd, diviso al suo interno tra la maggioranza contraria (i cattolici e le femministe) e qualche favorevole (come la segretaria Schlein, Alessandro Zan e Rachele Scarpa), se l’è cavata non partecipando al voto (ma Paola De Micheli vota contro e Bruno Tabacci si astiene). La spaccatura del fronte di centrosinistra ha dato l’assist alla maggioranza di governo per attaccarli: Federico Mollicone ha parlato di «manicomio opposizione» sottolineando l’assenza in Aula della segretaria dem Elly Schlein; il capogruppo FdI a Montecitorio Tommaso Foti ha rilevato che «il Pd implode», con «i deputati Paola De Micheli e Bruno Tabacci che votano rispettivamente uno contro mentre l’altro si astiene». Per nulla tenera anche la reazione di +Europa: «Nel Pd persiste un’anima conservatrice su questi temi che ogni volta blocca tutto. Attaccano noi per non ammettere loro divisioni interne e renderle palesi. Uno schiaffo in faccia in più alle famiglie e alle persone che hanno nella Gpa l’unica alternativa per avere figli», ha tuonato Magi.
Tornando alla maternità surrogata come reato universale, segnaliamo un intervento per ciascun partito sul fronte delle opposizioni. La deputata Stefania Ascari del Movimento 5 Stelle parla di «enorme pasticcio giuridico, incostituzionale» nonché di legge «fortemente lesiva dei diritti dei minori». «E’ solo una bandiera politica da sbandierare al vostro elettorato per nascondere tutte le altre promesse tradite, e poco importa se questo delirio ideologico ha un prezzo: i diritti delle famiglie e dei bambini senza colpe. Una crociata che si abbatte sui bambini e sulle persone perbene», ha detto Ascari rivolgendosi ai ‘meloniani’. Per Chiara Braga, capogruppo del Pd alla Camera, «dietro questa legge impresentabile si nasconde il desiderio di imporre una visione ideologica al Paese, di imporre un modello di società che ci porta indietro nel tempo. Con questa legge volete rimettere in discussione il potere della genitorialità e i rapporti familiari, soprattutto i i diritti dei figli nati da coppie omogenitoriali». Riccardo Magi di +Europa ha sostenuto che «oggi quest’aula tocca un punto bassissimo. Attraverso questo scempio del reato universale si umilia la nostra civiltà giuridica, i bambini e le loro famiglie e pone l’Italia in contrasto con i Paesi nei quali la gestazione per altri è legale. Il governo se ne dovrà assumere la responsabilità». Elisabetta Piccolotti della segreteria nazionale di Sinistra Italiana, parlamentare dell’Alleanza Verdi Sinistra, si dice certa che la legge verrà dichiarata incostituzionale: «Sulla Gpa la destra non ha nulla da festeggiare, il loro reato universale sarà smontato dai fatti e dai giudici perché totalmente inapplicabile. Il proibizionismo e l’abolizionismo hanno sempre fallito e falliranno anche questa volta. Dicono che vogliono tutelare le donne, ma questa legge peggiora le loro condizioni, spingendo sul terreno buio della ‘clandestinita” le coppie eterosessuali ed omosessuali che sceglieranno la gestazione per altri all’estero, dove continua ad essere legale». I Radicali hanno annunciato «un referendum per abrogare questo obbrobrio giuridico». «Nell’ambito dei referendum che il Partito Radicale si appresta a presentare, sulla giustizia, sull’antiproibizionismo, ci sarà anche quello per abrogare il reato universale sulla gestazione per altri», hanno dichiarato Maurizio Turco e Irene Testa, Segretario e Tesoriere del Partito Radicale.
giovedì, 27 Luglio 2023 - 08:00
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